EGITTO. Ancora morti per le manifestazioni pro Morsi. Molti gli interessi in gioco

di Guido Keller –

fratelli musulmaniAncora scontri in Egitto fra manifestanti islamisti e forze dell’ordine: al Cairo ed in altre città la protesta dei Fratelli Musulmani, sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi, si è trasformata in una nuova carneficina, con 17 morti accertati dal Ministero della Sanità.
I Fratelli Musulmani sono stati decapitati dei vertici ormai da tempo, per lo più arrestati, i beni sono stati requisiti ed il braccio politico del gruppo, Giustizia e Libertà, è stato messo fuori legge con l’accusa di istigazione alla violenza.
A Giza una camionetta delle forze dell’ordine è stata bersaglio di bombe Molotov, al Cairo è stata assaltata la casa di Mahmoud Badr, uno dei leader del movimento Tamarrod e ad Alessandria vi sono stati scontri fra i Fratelli Musulmani ed i cittadini a loro ostili.
Il quotidiano al-Haram ha riportato l’analisi del politologo Hisham Mourad secondo la quale i Servizi segreti, ridotti ad un ruolo secondario durante il governo Morsi, riterrebbero che i Fratelli Musulmani “abbiano scelto, d’accordo con gruppi jihadisti di base nel Sinai, la strategia di attacchi mirati per ostacolare il programma politico del governo”, azioni che, di conseguenza, “rinforzano la spinta popolare all’esclusione della Fratellanza” dalla vita sociale e politica. “Ciò fa venir meno – ha osservato Mourad – ogni possibilità di riconciliazione con il gruppo o il suo reinserimento nella vita politica” e rafforza la richiesta popolare della candidatura del generale Abdel Fattah El Sisi, uomo forte dell’Egitto e ministro della Difesa.
In realtà in Egitto, come in altri scenari, è in atto una lotta di interessi fra l’Arabia Saudita ed il Qatar: fino a poco fa, erano infatti l’Egitto e l’Arabia Saudita l’anello di congiunzione del mondo arabo con quello occidentale, ruolo che Doha, linfa vitale dei Fratelli Musulmani, sta cercando di accaparrarsi. Vi sono poi altri interessi sul tavolo, come l’entrata in gioco della Russia che, scalzando in Egitto la presa degli Stati Uniti proprio sostenendo l’attuale governo contro Morsi, è riuscita a predisporre l’istallazione ad Alessandria di una propria base militare ed a stipulare contratti per la fornitura di armamenti.