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Mohamed el Baradei, già direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Premio Nobel per la Pace e leader del partito laico-liberale al-Dostour, è stato nominato Primo ministro dell’Egitto ad interim dal presidente Ali Mansour, mentre nella stessa città, il Cairo, erano in corso pesanti scontri fra i Fratelli Musulmani e i militanti delle opposizioni, accusati insieme ai militari di aver provocato il colpo di stato che ha portato alla destituzione del presidente Mohammed Morsi, alla sospensione della Costituzione e allo scioglimento del Parlamento.
Mansour si era poco prima rivolto alla nazione: “Abbiamo tutti bisogno di riconciliazione nazionale – aveva detto – e lavoreremo per realizzarla. L’Egitto è per tutti. (…) Voglio che tutti preghiate per me. Le vostre preghiere sono ciò di cui ho bisogno”.
Fortemente contrari alla nomina di el Baradei i Fratelli Musulmani, dal momento che, diventando premier, “ha accettato il golpe”; inoltre al nuovo Primo ministro viene rimproverato di essere “l’uomo degli Usa in Egitto”.
