Francia. Giornata nera per gli scioperi di ferrovieri e accademici

di Elisabetta Corsi

Giornata nera sia per i trasporti che per l’università in Francia: oltre allo sciopero dei ferroviari vi è allo stesso tempo una mobilitazione nelle università parigine e relativi distaccamenti. Sciopero anche dei lavoratori di Air France e dei servizi pubblici, tra cui la società elettrica. Lo sciopero nel settore ferroviario potrebbe protrarsi fino a tre mesi a intermittenza e nella giornata di oggi solo un treno su cinque effettua servizio regolarmente, con conseguenti forti disagi per i pendolari.
La prima protesta investe la Snfc, la società ferroviera francese, per la riforma dello statuto. Le ferrovie francesi hanno tre divisioni, la Sncf (gestione), la Sncf Mobilite’s (treni) e la Sncf Re’seau (rotaie). Il governo vorrebbe trasformarla in una società statale e quotarla in borsa, mentre lo statuto ha una garanzia illimitata da parte dello Stato, cosa che verrebbe meno con l’apertura del settore alla concorrenza. Già dal 2019 potrebbero partire le prime gare d’appalto .
Per i lavoratori il problema sta nel fatto che si dovranno trasferire da una compagnia all’altra e non è ancora certo quali diritti manterranno. In via teorica dovrebbero beneficiare di una portabilità dei diritti, quindi con lo stesso salario, con il medesimo sistema pensionistico e con la garanzia di impiego per i dipendenti assunti dallo Stato. Per quanto riguarda l’orario di lavoro e le assicurazioni sanitarie saranno coperte da altri accordi. Inoltre la riforma vuole abbattere i benefici per i nuovi assunti come ad esempio aumenti di stipendio e viaggi in treno gratuiti per le famiglie dei dipendenti.
Il problema sta quindi nello status dei ferrovieri, che è molto protettivo e rigido che si vorrebbe eliminare per i costi che comporta, ma una delle conseguenze sarà il fatto che i neoassunti non godranno dello stesso contratto e a seconda del caso troveranno sistemi di assunzione diversificati.
Avverrà insomma come è stato per le ferrovie tedesche e italiane, che hanno privatizzato e si sono divise in tante società. Quella francese rappresenta uno dei restanti monopoli europei e da qui l’idea del governo di adeguarsi all’Europa e di voler abbattere i costi. Per i ferroviari è solamente la volontà di distruggere il servizio pubblico, che non porterà ne’ a risolvere il problema del debito ne’ le disfunzioni.
Le proteste nelle università riguardano la riforma sull’accesso al primo anno accademico, la “Percoursup”, voluta per evitare il sorteggio degli studenti candidati in caso di eccesso di domande. Semplicemente per accedere al corso prescelto bisognerà avere un livello adeguato di preparazione, altrimenti lo studente sarà costretto a frequentare un anno propedeutico prima di potersi iscrivere al corso. Per gli studenti si tratta di una discriminante, una selezione mascherata e un aumento delle differenze tra università.
Nessun presidente prima d’ora ha piegato i ferrovieri francesi e vedremo quindi se la riforma prevista da Emmanuel Macron avrà un seguito. Stessa cosa per il settore accademico.