G7. Sul tavolo nuove (e inutili) sanzioni all’Iran

Red

Come era stato ampiamente annunciato, seppure sotto forma di richiesta delle singole cancellerie, al G7 di Capri sono state messe sul tavolo ulteriori sanzioni all’Iran, in segno di solidarietà, come si sono detti in un faccia a faccia il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Israele a seguito degli attacchi del 13 aprile.
L’attacco iraniano, mosso con numerosi droni quasi tutti abbattuti, è seguito al raid sull’ambasciata di Teheran a Damasco, in Siria, costato la vita a numerosi tra alti ufficiali e funzionari dei Pasdaran.
I paesi del G7 punterebbero a sanzionare individui e società coinvolti nella fabbricazione e nello sviluppo dei droni, ma va detto che decenni di sanzioni all’Iran non solo non sono servite a nulla, ma hanno anche spinto il paese ad un’alleanza sempre più ferrea con la Russia nel quadro di un ordine mondiale multipolare. Difficilmente gli iraniani smetteranno di vendere droni alla Russia per le sanzioni del G7.
Blinken e Tajani hanno fatto sapere di operare per un’integrazione politica di Israele nella regione, per quanto l’opinione pubblica mediorientale sia profondamente anti israeliana, specialmente dopo la mattanza di civili a Gaza.