Gaza. Ennesima strage per colpire due di Hamas: oltre 90 civili uccisi in un raid su campo profughi

di Mohamed Men Abdallah

Ennesima vergognosa strage operata dall’esercito israeliano a Gaza, dove velivoli hanno compiuto raid su alcune aree del campo profughi di al-Mawasi, luogo dove gli stessi israeliani hanno indirizzato la popolazione in quanto dichiarato sicuro. Ammonta a oltre 90 morti e a 289 feriti il bilancio delle vittime degli “attacchi mirati” volti a colpire due leader di Hamas, il capo militare Muhammad Deif e il comandante delle forze di Khan Younis, Rafa Salameh. Se per la parte israeliana “L’opportunità operativa” di uccidere Mohamed Deif “ha preso forma nelle ultime ore” in quanto obiettivo “sempre in movimento”, come ha riferito un funzionario dell’esercito a Canale 12, per Hamas entrambi gli esponenti militari palestinesi non erano presenti sul luogo e quindi sarebbero ancora vivi.
Il portavoce dell’esercito israeliano ha precisato in conferenza stampa che gli aerei hanno “colpito solo piccoli obiettivi nel compound di Hamas e non la zona umanitaria”, ma la realtà appare ben diversa, con l’ospedale di Khan Younis non più in grado di operare a causa dei troppi feriti giunti.
Un portavoce di Hamas ha informato che “tutte le persone martirizzate nell’attacco erano civili”. In serata un raid israeliano ha invece centrato una sala per la preghiera in un campo profughi situato sul lungomare di Gaza uccidendo 17 persone.
Salgono così a 38.500 i morti provocati dall’operazione indetta dal premier israeliano Benjamin Netanyahu a seguito del raid di Hamas del 7 ottobre scorso: appare evidente dopo 10 mesi di conflitto che l’obiettivo del governo israeliano non è colpire Hamas, bensì costringere con il terrore e il sangue i palestinesi ad abbandonare la Striscia per appropriarsi del territorio, come d’altro canto è stato dichiarato dagli stessi membri del gabinetto.