Gaza. Tajani, ‘invieremo soldati se in missione Onu’

Il ministro degli Esteri, 'Siamo per la soluzione dei "Due popoli, due Stati"', ma aspetta prima il riconoscimento di Israele, che non arriverà mai.

di Enrico Oliari

Nonostante in maggio l’Italia si sia astenuta all’Assemblea generale Onu sul riconoscimento della Palestina come paese membro, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è tornato oggi a ribadire che la soluzione del conflitto israelo-palestinese resta quella dei “due popoli, due Stati”. Da Bruxelles, dove si trovava per il Consiglio esteri dell’Ue, Tajani ha aggiunto la disponibilità dell’Italia ad inviare soldati nel quadro di un’iniziativa dell’Onu volta alla costituzione di uno Stato palestinese.
Le dichiarazioni di Tajani, riprese da Askanews, erano in risposta alla domanda di un giornalista circa la richiesta del Pesc Josep Borrell agli stati membri di impegnarsi maggiormente per il rispetto della sentenza della Corte di Giustizia dell’Onu sui Territori palestinesi occupati illegalmente, alla quale la Knesset aveva risposto respingendo la sentenza in base al principio espresso dal premier Benjamin Netanyahu secondo cui “gli ebrei non sono conquistatori della loro terra”.
Tajani ha fatto presente il progetto dell’Italia “Food for Gaza”, grazie al quale diversi container di cibo sono arrivati in Giordania per essere distribuiti ai palestinesi colpiti dal conflitto (39mila i morti di cui un terzo bambini), e ha fatto sapere che “siamo impegnati a sostenere il dialogo tra i diversi paesi”.
Tuttavia, a differenza di Spagna, Irlanda e altri paesi che hanno riconosciuto la Palestina (l’ultimo, il 150mo, l’Armenia), la posizione del governo italiano espressa da Tajani resta quella di attendere che sia prima Israele a riconoscere lo Stato palestinese. Cioè mai.