Gb. Coronavirus: ora Johnson vuole la chiusura all’italiana

di Elisabetta Corsi

Se la prima strategia di Boris Johnson era quella dell’immunità di gregge, ovvero non avrebbe fatto niente per fermare il contagio da coronavirus Covid19, ora si registra un improvviso cambiamento di programma.
Il premier inglese ha deciso per un lock down come avvenuto in Italia, cioè la chiusura totale tranne delle attività necessarie e l’obbligo per le persone di rimanere in casa e uscire solo se strettamente necessario. Il Regno Unito finora ha registrato 335 morti per il Covid19. Sono chiusi tutti i negozi che vendono beni non essenziali e sono proibiti gli incontri in pubblico con più di due persone che non vivono insieme.
Se le regole non vengono seguite, la polizia ha il potere di farle rispettare anche attraverso le sanzioni e la dispersione di raduni, ha detto Boris Johnson in un comunicato televisivo da Downing Street.
Anche altri locali, tra cui biblioteche, parchi giochi e palestre all’aperto, ma anche i luoghi di culto devono chiudere. Il governo sta bloccando anche tutti gli eventi sociali, compresi matrimoni, battesimi e altre cerimonie, rimarranno consentiti solo i funerali.
I negozi che non devono chiudere sono i ristoranti, i bar e le mense aziendali ma solo per servizio a domicilio o take away; supermercati e altri negozi che vendono generi alimentari; farmacie; benzinai, garage e autonoleggi; negozi di biciclette; casalinghi e negozi di computer; lavanderie; negozi di prodotti per animali; edicole e poste; banche.
Johnson ha detto che il Paese sta affrontando un momento di emergenza nazionale e che è necessario rimanere a casa per proteggere il servizio sanitario nazionale e salvare vite umane. Le restrizioni saranno in vigore per le prossime tre settimane e saranno monitorate.
La guida del governo dice che una persona può spostarsi per lavoro se non può essere attivato il telelavoro da casa. Le scuole rimangono aperte e così anche i centri comunitari, ma in questo caso solo per ospitare servizi pubblici essenziali come i banchi alimentari o il servizio per i senzatetto.
Anche gli alberghi, ostelli, campeggi e i parcheggi per roulotte devono chiudere, a meno che i lavoratori chiave non debbano soggiornarvi o se altre persone che vi soggiornano non possono tornare alla loro residenza.
Sono già diverse le chiamate registrate dalle forze dell’ordine da parte della popolazione per avere maggiori informazioni sulle restrizioni. E stanno già chiedendo di non paralizzare le linee telefoniche.
Il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha detto che le nuove restrizioni equivalgono a un blocco e non sono fatte con leggerezza. Non senza ammettere che il coronavirus è una delle sfide più grandi della loro storia attuale. Arlene Foster, primo ministro dell’Irlanda del Nord ha dichiarato in un tweet che esorta la gente a seguire le restrizioni “per salvare vite umane e proteggere i nostri ospedali”. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha detto che le misure sono la risposta giusta e ha aggiunto che il governo deve chiudere le scappatoie per dare sicurezza a tutti i lavoratori, compresi i lavoratori autonomi, così come ai locatari e ai titolari di mutui.
Il premier ha detto che le misure sono necessarie per affrontare “la più grande minaccia che questo Paese ha affrontato per decenni”. “Senza un enorme sforzo nazionale per fermare la crescita di questo virus, arriverà un momento in cui nessun servizio sanitario al mondo potrà mai farcela; perché non ci saranno abbastanza ventilatori, abbastanza letti per la terapia intensiva, abbastanza medici e infermieri”, ha detto. “E come abbiamo visto altrove, in altri Paesi che hanno anche fantastici sistemi sanitari, questo è il momento del pericolo reale”.
“In parole povere, se troppe persone si ammalano gravemente in una sola volta, il servizio sanitario nazionale non sarà in grado di gestire la situazione, il che significa che probabilmente moriranno più persone, non solo a causa del coronavirus ma anche di altre malattie”.
Altre 46 persone sono morte in Inghilterra da domenica, erano di età compresa tra i 47 e i 105 anni e tutti con problemi di salute, mentre ci sono stati quattro morti in Scozia e quattro in Galles. Ad oggi sono stati effettuati 83.945 test, con 6.650 casi confermati di Covid19 nel Regno Unito.
Se il ministro degli Esteri, Dominic Raab invita i britannici a tornare a casa prima della chiusura delle frontiere e della sospensione dei voli, allo stesso tempo il Servizio sanitario nazionale sta inviando messaggi ai gruppi di persone più a rischio per invitarli a stare in casa, in quarantena per dodici settimane. Secondo la legislazione, gli aeroporti potrebbero chiudere e la polizia dovrebbe essere in grado di costringere le persone con sintomi a isolarsi.
Dopo il contagio del ministro della Salute e l’incremento di contagiati e morti, anche Boris Johnson è corso ai ripari ed ha seguito come hanno fatto e stanno facendo tanti paesi in Europa il modello italiano. L’unica differenza è che al momento il governo inglese non ha disposto la chiusura delle scuole.