Germania. Voto sul genocidio armeno: 11 deputati di origine turca sotto scorta

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BundestagForse con un eccesso di prudenza, le autorità tedesche hanno posto sotto protezione gli 11 deputati tedeschi di origine turca che lo scorso 4 giugno hanno votato con i loro colleghi e quindi fatto approvare una legge che riconosce il genocidio degli armeni.
Contro loro in particolare si era scagliato il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, il quale, oltre ad aver sostanzialmente invitato i tedeschi a pensare ai loro genocidi, li aveva accusati di “terrorismo”.
Ankara aveva poi annunciato che “presto sarà pronto un piano d’azione contro la decisione del Parlamento federale tedesco”, senza precisare a quali ritorsioni si stesse pensando.
Il ministero degli Esteri di Berlino ha anche sconsigliato a questi parlamentari di viaggiare in Turchia, poiché la loro sicurezza non potrebbe essere garantita.
D’altronde in Turchia le reazioni sono state quanto meno poco istituzionali: il sindaco di Ankara, Melih Gokcek, ha postato un tweet con nomi e fotografie dei deputati tedeschi di origine turca, indicando “quelli che hanno pugnalato i turchi alla schiena”.
Il leader dei Verdi tedeschi, Cem Ozdemir, ha riferito di essere stato minacciato, “Ti scoveremo ovunque”.
A poco è valsa per Erdogan la posizione della cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale ha ribattuto parlando di una “diversità di vedute che fa parte della cultura democratica”.
Il genocidio degli armeni comportò l’uccisione tra il 1915 e il 1916 di un milione e mezzo di persone ad opera dell’Impero Ottomano.