Giornalisti uccisi: Obama, ‘in Usa si muore più per le armi diffuse che per il terrorismo’

di Enrico Oliari

Parker alison con  ward adam grande“Il numero di persone che in America muore a causa delle armi da fuoco è molto superiore a quello delle vittime del terrorismo”. Lo ha detto in un’intervista alla Abc il presidente degli Stati Uniti Barak Obama, dopo il grave fatto di cronaca che ha visto il 41enne Vester Lee Flanagan, ex dipendente dell’emittente tv WDBJ-TV, uccidere in diretta la giornalista Alison Parker, 24 anni, e il cameraman Adam Ward, 27 anni.
Alla base del clamoroso omicidio una ritorsione per essere stato licenziato in passato dall’emittente per via di incompatibilità con i colleghi, a suo giudizio per il fatto di essere un afroamericano. I fatti si sono volti a Moneta, in Virginia, e l’uomo, braccato per cinque ore, si è poi tolto la vita a Faquier County.
Quanto accaduto ha riacceso il dibattito sulle molte armi che circolano negli Stati Uniti, cosa ravvisata dal presidente Obama nel suo intervento televisivo, durante il quale ha aggiunto che “Ho il cuore spezzato” e ha ricordato che da tempo chiede al Congresso una nuova legislazione in materia di armi che preveda controlli e restrizioni ad esempio su chi le acquista.
E’ il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America a garantire il diritto di portare armi (“A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed”), ed è ben sostenuto da quelle lobby di produttori che poi finanziano le campagne elettorali dei vari politici, basti pensare che negli anni Settanta la metà delle famiglie americane teneva in casa un’arma, oggi una su tre.
Con una simile circolazione di pistole e fucili non c’è da stupirsi per la facilità di reperire armi, per cui le lacrime a morti fatti suonano come una cantilena di sempre, a cui i cittadini statunitensi sono abituati dopo le stragi nei campus universitari o negli ambiti famigliari.
Per dire gli ultimi gravi fatti: il 17 giugno 2015 a Charleston (South Carolina) Dylann Roof uccide per motivi razziali nove persone nella Emanuel African Methodist Episcopal Church, una chiesa locale; l’11 febbraio dello stesso anno a Chapel Hill il 46enne Craig Stephen Hicks ammazza con colpi alla testa tre studenti musulmani, Deah Shaddy Barakat, 23 anni, la moglie Yusor Abu Salha, 21 anni, e la sorella di questa Razan, 19 anni, per una mera questione di parcheggio; il 24 ottobre 2014 presso la Marysville Pilchuck High School lo studente Jaylen Fryberg uccide quattro persone; il 16 settembre 2013 dodici persone vengono uccise da Aaron Alexis alla base Washington Navy Yard; il 17 giugno 2013 ad essere colpita è ancora una scuola: in cinque vengono freddati da John Zawahri al Santa Monica College; il 27 settembre 2012 alla scuola elementare Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, Adam Lanza uccide 26 persone, fra i quali 20 bambini; il 5 agosto 2012, al tempio Sikh del Wisconsin, Wade Michael ammazza sei persone prima di suicidarsi; il 20 luglio 2012 Ad Aurora, in Colorado, il giovane James Holmes ha sparato in un cinema ed uccide 12 persone.
Ben 44 stati Usa hanno approvato dal 1980 leggi che garantiscono ai civili il diritto di portare con loro un’arma per protezione personale, e nel 2005 la Florida ha introdotto una legge che esonera da ogni procedimento giudiziario i cittadini che utilizzano armi per legittima difesa.

Nella foto: Alison Parker e Adam Ward.