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Previste proteste ad Atene in una città blindata per il vertice europeo di avvio della presidenza greca del Consiglio Ue, al quale partecipano il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso e altri esponenti dell’esecutivo di Bruxelles: la politica di austerità a cui è stato sottoposto il popolo greco per rimettere i conti in ordine sta cominciando a dare i suoi frutti, ma il prezzo da pagare è stato altissimo, con un impoverimento generale, l’aumento della disoccupazione ed il calo del potere d’acquisto per le famiglie.
D’altronde per anni la Grecia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità arrivando a mentire sui conti, per cui è comprensibile che la “Troika”, cioè l’Ue, la Bce ed il Fondo monetario, abbiamo preteso la rimessa dei conti in ordine in cambio dei maxiprestiti necessari all’economia ellenica.
In vista delle proteste il vicepremier e ministro degli Esteri greco, Evangelos Venizelos, ha riferito che “Le misure di sicurezza sono state rafforzate, perché l’Europa è considerata da alcune forze politiche e cittadini greci come un sinonimo di austerità e sacrifici. Hanno organizzato manifestazioni di protesta, come è loro diritto, ma lo Stato e la polizia devono prendere provvedimenti”.
