GRECIA. Referendum sulla permanenza nell’euro. Samaras, ‘Tsipras è un irresponsabile’

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grecia bancomat filaGreci in coda ai bancomat per ritirare il più possibile liquidità in euro, in vista del referendum del 5 luglio: ufficialmente si tratta di una consultazione per accettare o meno la proposta dei creditori, ma realmente si tratta di scegliere se rimanere o meno nell’euro, cosa confermata in una dura telefonata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al premier greco Alexis Tsipras: “Il referendum è tra euro e dracma”, ha sentenziato Merkel.
La riunione dell’Eurogruppo di ieri ha semplicemente partorito una dichiarazione congiunta dei ministri delle Finanze (non firmato da Varoufakis) in cui viene affermato che la proposta è decaduta dopo la rottura unilaterale della Grecia, ed intanto si è ormai davanti alla scadenza di martedì per approvare il programma di aiuti: 7,2 miliardi dall’Ue alla Grecia, necessari per pagare gli 1,6 miliardi di debito al Fondo monetario internazionale, ma condizionati da una manovra da 8 miliardi, che prevede tagli alle spese, l’innalzamento a 62 anni dell’età pensionabile e nuove tasse, anche per la casta degli armatori, fino ad oggi praticamente esentata.
L’idea del referendum non è stata contestata solo dai creditori e dall’Eurogruppo, ma anche dall’ex premier e leader conservatore Antonis Samaras, il quale ha definito Tsipras “un irresponsabile”, che con l’idea della consultazione referendaria ha portato il Paese “all’impasse totale”.
Per Samaras, che sente odore di elezioni anticipate, Tsipras ha imboccato una strada senza uscita, “tra un accordo inaccettabile e l’uscita dall’Europa”.