Il Sudan in difficoltà con il petrolio

di Giacomo Dolzani –

È costretto a ridimensionare i suoi obbiettivi in fatto di produzione di greggio il Sudan: la capacità di estrazione di 180.000 barili al giorno entro fine anno sembra infatti ormai un miraggio per Khartoum che, molto probabilmente, non riuscirà per il 2012 a superare nemmeno quota 120.000.
La secessione, nel luglio dello scorso anno, della parte meridionale del paese, il Sud Sudan, ha infatti privato Khartoum dei tre quarti della sua capacità estrattiva, dimezzandone le entrate fiscali e portandola sull’orlo di una guerra con Juba, evitata in extremis con l’aiuto della comunità internazionale, in cui il casus belli era proprio la spartizione dei proventi derivanti dall’oro nero sudsudanese, trasportato attraverso gli oleodotti controllati da Khartoum.
A dire del Fmi, la ripresa dell’estrazione da impianti già esistenti e la scoperta di nuovi giacimenti attraverso future esplorazioni, potrebbero però rimettere molto presto in moto il settore petrolifero sudanese raggiungendo, entro il 2020, una capacità estrattiva quotidiana di 240.000 barili di petrolio.