di Angelo Gambella –
Colpo di mano di Hamas, che ha lanciato una vera e propria offensiva nei territori israeliani dopo aver fatto saltare le recinzioni di confine. Il fatto saliente è l’impreparazione dell’apparato di sicurezza israeliano: nonostante la rete dei servizi segreti, i militari israeliani sono stati colti di sorpresa, vi sono immagini di soldati uccisi mentre combattevano senza neppure aver avuto il tempo di vestirsi. L’attacco è stato preceduto di poco da nutriti lanci di razzi, si pensa almeno 5mila, in parte intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome, e da lì a poco i combattenti di Hamas sono penetrati in diversi punti del territorio israeliano con motociclette, autoveicoli e persino parapendii.
Da quanto si è appreso sono stati utilizzati droni per colpire obiettivi tra cui mezzi blindati. Al momento è ancora incerto il numero delle vittime, secondo fonti di Hamas sarebbero oltre 150 i militari uccisi, ma soprattutto vengono fatti prigionieri anche fra i civili per far desistere gli israeliani dalla controffensiva. Fonti israeliane parlano di una quarantina di morti e di 750 feriti. Civili sono deceduti a seguito del lancio di razzi dalla Striscia.
Il portavoce militare israeliano ha raccomandato ai cittadini del sud e del centro di Israele di “restare nelle aree protette e seguire le istruzioni del Centro di comando interno”: “l’attacco – riferiscono fonti locali – è iniziato nella prima mattina mentre i bambini si stavano andando a scuola. Sono subito rientrati nelle loro case mentre le strade si stanno svuotando”.
Le immagini diffuse da Hamas mostrano carri armati centrati da droni, militari uccisi in prossimità delle caserme o catturati mentre uscivano dai carri armati e dai veicoli colpiti, ed al momento si danno i combattenti palestinesi penetrati nel territorio Israeliano di oltre 30 chilometri, con civili in fuga dai centri abitati. I miliziani sono arrivati fino ad Askelon e liberato i detenuti dalla locale prigione a 15 chilometri da Gaza.
Hamas ha annunciato e documentato la cattura del generale maggiore Nimrod Aloni, letteralmente tirato giù dal letto e portato via in mutande, con altri militari, in seguito portati a Gaza con altri civili come ostaggi.
Dall’Iran il generale Rahim Safavi, consigliere della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, dichiara che l’Iran sostiene l’operazione, ma è probabile che la stessa fornitura di droni sia iraniana, del tipo di quelli “suicidi” usati dai russi in Ucraina.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu è apparso in tv ed ha parlato apertamente di guerra. Il portavoce militare dell’Idf (Forze di difesa di Israele) Hagari ha annunciato ufficialmente che Israele ha dichiarato lo stato di guerra e inviato rinforzi verso Gaza. I riservisti hanno già ricevuto il messaggio di allerta.
Secondo fonti palestinesi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata ancora una volta l’uso da parte del governo di Benjamin Netanyahu, in cui siede il ministro dell’estrema destra radicale Ben Gvir, della moschea di al-Aqsa, dove in questi giorni sono stati fatti uscire con la forza i fedeli musulmani per far posto agli ebrei, che sono entrati con le scarpe per riti religiosi (e dimostrativi) sul Tempio di Salomone.
Già in gennaio il ministro della Sicurezza nazionale Itmar Ben Gvir aveva fidato il complesso equilibrio dei Luoghi sacri compiendo, tra le proteste internazionali ma anche interne a Israele, una camminata provocatoria sulla Spianata delle Moschee, per gli ebrei Monte del Tempio.
La situazione è incandescente, ed è stato annunciato che a breve Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant incontreranno i responsabili della sicurezza e militari per contrastare gli attaccanti e rispondere all’offensiva.
Alcuni analisti segnalano che l’attacco da Gaza avviene quasi nella stessa data di ottobre del 1973, quando Egitto e Siria attaccarono Israele nel giorno di Kippur.
L’ambasciata italiana in Israele ha invitato i connazionali “ad evitare ogni spostamento non strettamente necessario, mantenere la massima attenzione, restare informati e seguire le indicazioni delle autorità locali”. L’ambasciata ha quindi ricordato “il massiccio lancio di razzi in varie località del Paese” e che “le autorità israeliane hanno dichiarato uno stato di allerta che riguarda tutte le località in un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza”.
“La Farnesina, in stretto raccordo con l’ambasciata italiana in Israele, continua a monitorare l’evoluzione della situazione di sicurezza nel Paese. Invitiamo i connazionali alla massima prudenza”.