India. Il governo riattiva il servizio di visto per i cittadini canadesi

di Alberto Galvi

L’India si è mossa per rinnovare il servizio di visto per i cittadini canadesi, allentando così la disputa diplomatica tra i due Stati partita con l’uccisione di un attivista sikh sul suolo canadese. Nuova Delhi stava per revocare l’immunità a tutti i diplomatici canadesi tranne 21, costringendo Ottawa a ritirare 41 dei 62 diplomatici stanziati in India.
Il governo indiano inizierà a riemettere i visti per ingresso, affari, cure mediche e conferenze, annullando il divieto di un mese fa. L’Alta commissione indiana, insieme ai consolati indiani a Toronto e Vancouver, continueranno a occuparsi dei servizi di emergenza.
L’India ha interrotto i servizi di visto per i canadesi più di un mese fa, dopo che il primo ministro canadese Justin Trudeau aveva accusato Nuova Delhi di potenziale coinvolgimento nell’uccisione dell’attivista sikh Hardeep Singh Nijjar a Ottawa.
La campagna separatista sikh è in gran parte inesistente in India, ma conserva un seguito tra la diaspora indiana, soprattutto in Canada, che ha la più grande popolazione sikh al di fuori dell’India, dove le forze di sicurezza hanno represso un’insurrezione nello Stato del Punjab negli anni ’80.