IRAQ. Strage al campo iraniano, oltre cinquanta uccisi dai militari iracheni

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ashraf strageE’ stata strage, nel campo di Ashraf. Dalla mezzanotte del 31 agosto fino a ieri mattina un gruppo di militari iracheni si è recato al campo dei Mujaheddin del Popolo, un misto fra casa per rifugiati e base militare di proprietà dell’organizzazione paramilitare che fin dall’insediamento dell’ayatollah Khomeini si è opposta alla nascita della Repubblica islamica dell’Iran. Oltre cinquanta civili sono stati uccisi in modo barbaro, legati alle mani e con un colpo alla nuca, ammazzati dai soldati di Baghdad: da tempo c’è insofferenza per quel campo di iraniani in territorio iracheno, per quanto gli stessi Mujaheddin del Popolo abbiano fatto sapere di aver acquistato quel fazzoletto di terra per dare accoglienza alle famiglie; al momento vi erano al campo circa un centinaio di persone, in quanto buona parte degli ex occupanti, circa 3000, sono stati trasferiti al campo Liberty, tutelato dagli Stati uniti, sempre in Iraq. Ashraf, invece, era passato di mano dagli americani agli iracheni, i quali da sempre si sono dimostrati insofferenti verso il piccolo gruppo di iraniani stanziati a 80 chilometri dal confine iraniano, nella parte orientale del paese.
Vista la protesta internazionale, il primo ministro iracheno, Nuri al-Maliki, ha disposto l’apertura di un’inchiesta ed ha dichiarato che “Pur sottolineando la necessità di trovare una sistemazione in altri Paesi dei membri dell’Mko ancora in Iraq, il governo assicura la sua intenzione di garantire la sicurezza di quelli che ancora sono nel Paese”.
L’esercito iracheno ha dato una versione diversa dei fatti, tuttavia smentita dalle immagini fatte girare sulla rete: secondo i militari, ad uccidere i cinquanta occupanti del campo sarebbero stati colpi di mortaio di sconosciuta provenienza.