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Il 31enne croato Tomislav Salopek, dipendente della compagnia francese CGG e rapito dai jihadisti dell’Isis in Egitto lo scorso 22 luglio, è stato decapitato “in quanto il suo governo ha preso parte alla guerra contro lo Stato Islamico dopo la scadenza dell’ultimatum (del 7 agosto, ndr.), che il suo governo e quello apostata egiziano hanno ignorato”. I miliziani hanno quindi diffuso le immagini della barbara uccisione e la foto con la testa di Salopek appoggiata sul corpo.
A rivendicare l’esecuzione è stata la cellula dell’Isis Wilayat del Sinai, la quale aveva in precedenza postato un video con il prigioniero inginocchiato accanto a un miliziano con un lungo colltello e costretto a dire che “i soldati dell’Is vogliono uno scambio con le donne musulmane detenute nelle prigioni egiziane”.
Sempre oggi in Iraq, a Mosul, una studentessa universitaria accusata di spionaggio a favore della coalizione internazioanle e pertanto considerata “più pericolosa dei raid della coalizione” è stata decapitata.
Il quotidiano al-Sumaria News ha riportato che la donna avrebbe agito per vendicare il fratello ucciso dall’Isis un anno fa.
