“Il ministro Tajani venga al più presto in Parlamento a fornire spiegazioni sulle clamorose rivelazioni della rivista Altraeconomia su forniture illegali di componenti per i carri armati israeliani, di inneschi ed esplosivi usati dall’Idf per radere al suolo le abitazioni nella Striscia e addirittura di materiale radioattivo per le armi nucleari. Dall’inchiesta della Procura di Ravenna su un carico sequestrato lo scorso novembre è venuta alla luce una triangolazione che ha consentito a due aziende lombarde di esportare in Israele lavorati in ferro destinati ai carri Merkava attraverso una terza azienda lombarda non tenuta a rispettare la legge 185/90 sull’export militare. Se questa pratica non fosse un caso isolato, tutto l’export di lavorarti di ferro verso Israele potrebbe nascondere forniture di componenti belliche. Inoltre, dall’inchiesta di Altraeconomia è emerso un boom dell’export verso Israele di materiali ‘dual use’ non sottoposti a controlli di legge: forniture milionarie di micce detonanti e nitrato d’ammonio come quelli usati dalle squadre di demolizione dell’esercito israeliano – da notare che l’export di nitrato d’ammonio è iniziato dopo lo stop delle forniture turche e spagnole a Israele. Infine, risulta che l’Italia sia diventata dall’inizio della guerra a Gaza il principale fornitore a Israele dell’isotopo radioattivo del trizio, altro materiale non considerato miliare ma utilizzabile anche per la fabbricazione di armi nucleari”.
Lo affermo i capigruppo M5S delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, Francesco Silvestri, Marco Pellegrini e Bruno Marton.
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