KOSOVO. Unesco dice ‘No’ a Pristina; soddisfazione di Nikolic, ‘vittoria in condizioni impossibili’

di Notizie Geopolitiche – 

unescoIl voto di oggi dell’assemblea generale dell’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite adibita a promuovere e proteggere l’informazione, l’istruzione, le scienze, i patrimoni naturali ed artistici, oltre che la cultura ed i simboli della storia dei popoli, ha respinto la richiesta del Kosovo di divenire stato membro dell’organizzazione; i voti favorevoli sono stati infatti 92, contro i 95 necessari per l’approvazione della mozione, a fronte di 50 contrari e 29 astenuti.
Nonostante gli iniziali successi di Pristina, che ha visto approvata la propria richiesta dal comitato esecutivo dell’Unesco, oggi si è assistito al fallimento del progetto del governo kosovaro, il cui obbiettivo, più che difendere la cultura, era quello di garantirsi un ulteriore riconoscimento internazionale della propria indipendenza dalla Serbia, proclamata il 17 febbraio 2008 e mai riconosciuta da quest’ultima.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal governo di Belgrado il quale, appoggiato dall’alleato russo, ha operato con tutti i mezzi possibili perché il Kosovo non venisse ammesso nell’Unesco, riscuotendo oggi quella che il presidente serbo, Tomislav Nikolic, ha definito “una vittoria morale ottenuta in condizioni impossibili”, aggiungendo che “non si tratta di un risultato ottenuto tramite una compravendita, ma solo grazie all’apprezzamento di cui la Serbia gode nel mondo”.
Diverso invece il tono del ministro degli Esteri kosovaro, Hasim Thaci, il quale si è affidato a Facebook per annunciare il risultato, scrivendo: “Sfortunatamente non abbiamo ottenuto i tre voti necessari per l’approvazione della nostra mozione”, mentre su Twitter il ministro per l’Integrazione Europea, Bekim Collaku, si è detto “soddisfatto per il voto favorevole di ben 92 stati”, aggiungendo che questa sconfitta è solo “un punto di partenza”.
Un tale risultato, per nulla scontato vista anche la rilevanza sul piano geopolitico della votazione, ha impedito l’ingresso nell’Unesco ad un paese e ad un governo che con la difesa della cultura e la tutela della storia dei popoli ha poco a che spartire: le devastazioni che stanno infatti subendo chiese, monasteri e cimiteri ortodossi ad opera della popolazione albanese, maggioritaria nel paese e di religione musulmana, il cui fine è quello di perpetrare una pulizia etnica ai danni della popolazione serba residente nella regione, sono infatti di per sé un discriminante sufficiente per impedire al Kosovo di entrare a far parte di un’organizzazione il cui fine gli completamente estraneo.