La Trevi firma l’accordo per la diga di Mosul

di Enrico Oliari –

mosul digaA due giorni dall’allarme lanciato dal governo iracheno e dall’ambasciata Usa sul possibile cedimento della diga di Mosul, per cui è stata presa in considerazione la possibilità di evacuare il milione e mezzo di abitanti a rischio lungo il Tigri, è arrivata oggi la notizia della firma del contratto da parte della la ditta Trevi di Cesena per la restaurazione e il consolidamento dell’opera.
Il rischio concreto di crollo scatterebbe nel momento in cui l’invaso arrivasse a 319 metri (ora è a 307), ed è stata prevista una possibile ondata di 15 metri per chilometri, fino a Tikrit, oltre al fatto che l’intera regione rimarrebbe senza elettricità per settimane.
A minare l’opera è stata la prolungata mancanza di manutenzione e i tecnici dell’Isis, il quale aveva preso il controllo della diga per alcuni mesi, hanno apportato solo misure tampone, assolutamente non risolutive.
Va detto che la ditta Trevi aveva partecipato già in passato ad una gara d’appalto per prendere la manutenzione della diga, ma era stata esclusa a vantaggio di aziende statunitensi, che poi non hanno mai iniziato i lavori.
Per proteggere l’impianto ed i lavoratori della diga l’Italia invierà 500 militari italiani fra maggio e giugno, un’operazione le cui spese saranno a carico del governo iracheno.
Mosul, poco distante, resta una roccaforte dell’Isis, mentre – come Notizie Geopolitiche ha potuto verificare settimana scorsa sul posto – le linee dei peshmerga curdi corrono a solo 18 chilometri dalla città.
L’importo per i lavori di ristrutturazione ammontano a 263 milioni di euro.
Con una nota la Farnesina ha comunicato che “è appena stato firmato il contratto della ditta Trevi con le autorità irachene per i lavori di consolidamento della diga di Mosul.
La firma fa seguito all’intenso negoziato svolto tra l’azienda e le autorità irachene a Baghdad. Sulla base della decisione delle autorità irachene, potrà svilupparsi l’operazione di consolidamento della diga concordata nella recente visita del premier iracheno al-Abadi a Roma, e oggetto anche dei contatti avuti in questi giorni a New York dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Paolo Gentiloni con i rappresentanti degli Stati Uniti e dell’Iraq per accelerare i termini del contratto”.

oliari prima linea grande

Nella seconda foto: Notizie Geopolitiche in prima linea peshmerga – Isis a 18 km. da Mosul.