Libano. Dichiarato il cessate-il-fuoco nella guerra all’Isis

Notizie Geopolitiche –

Solo pochi giorni fa i militari libanesi, certamente con l’assenso degli Hezbollah, hanno conquistato l’altura strategica di Raas Baalbek, situata a pochi chilometri dalla città di Baalbek, strappandola ai jihadisti dell’Isis.
La zona è al confine fra il libano e la Siria ed i militari di Beirut hanno mostrato, oltre alla bandiera del Paese dei cedri, quella spagnola quale tributo ai caduti della Rambla a Barcellona.
La guerra tra i jihadisti dell’Isis e i libanesi, siano essi Hezbollah o regolari, è in corso dal 2014 ed interessa aree come la Valle della Bekaa e i rilievi tra Libano e Siria, ma oggi l’esercito libanese ha dichiarato il cessate-il-fuoco unilaterale, entrato in vigore alle 7:00 (o.l.).
Lo scopo, a quanto ha riportato la tv panaraba al-Jazeera, è quello di aprire un canale di dialogo per ottenere la liberazione di 9 militari libanesi catturati dai jihadisti. Poco dopo anche l’esercito siriano in lotta nella zona e gli Hezbollah hanno annunciato la sospensione delle ostilità.
Si è tuttavia arreso in serata che sono stati ritrovati i resti dei 9 prigionieri, uccisi dai jihadisti non appena catturati.
Il Libano è un paese con molte correnti politiche militarizzate e sottoposto a forti influenze esterne, esercitate soprattutto dai sauditi e dagli iraniani.
L’attuale presidente libanese, il generale Michel Aoun, era un tempo nemico giurato di Bashar al-Assad, mentre oggi ha costruito con lui una sorta di amicizia politica. Contro le influenze sunnite si sono coalizzati oggi un po’ tutti, dagli Hezbollah alle milizie cristiano-maronite.