Libia. Dopo l’attentato di ieri Mahmoud al-Werfalli fa giustizia a modo suo

di Vanessa Tomassini

Visto che in Libia le aule dei tribunali non funzionano e la legge va a rilento, a fare giustizia per le vittime dell’attentato di ieri sera a Bengasi ci ha pensato un serial killer condannato a giugno dell’anno scorso dalla Corte Internazionale di Giustizia, Mahmoud al-Werfall.
Il famigerato assassino, comandante nell’esercito libico di Khalifa Haftar, già dichiarato colpevole per l’uccisione di oltre 34 persone durante la liberazione di Bengasi dagli islamisti tra il 2016 e il 2017, ha ucciso 10 uomini ammanettati e bendati di fronte alla moschea di Bait Radwa per vendicare le 34 vittime e gli oltre 70 feriti che hanno perso la vita proprio lì dopo le preghiere serali di ieri.
Mentre i dieci sospetti islamisti morivano per mano di al-Werfalli, l’inviato speciale della missione di supporto in Libia (Unsmil), Ghassan Salamè, incontrava il generale Khalifa Haftar ad Er-Regima, un centro abitato a soli 25 km ad est di Bengasi.