Libia. La Corte invalida le elezioni e il governo “di Tobruk”, l’unico riconosciuto

di Enrico Oliari –

libia tobruk grandeBenzina sul fuoco del caos libico: la Corte suprema del paese nordafricano ha dichiarato incostituzionali le elezioni dello scorso giugno che hanno portato alla formazione della cosiddetta “Assemblea di Tobruk”, cioè del Parlamento, in contrapposizione a quella “di Tripoli”, riesumata dai jihadisti dalle ceneri dell’Assemblea costituente.
Entrambi i parlamenti, che si sconfessano a vicenda, hanno eletto i rispettivi governi: a Tobruk l’esecutivo libico è guidato da Abdullah al-Thani, mentre a Tripoli il governo nazionale è diretto da Omar al-Hassi, accusato dal primo di illegittimità e quindi di golpe.
I deputati eletti ed il governo “di Tobruk”, impossibilitati ad operare a Tripoli, sono ospiti sul traghetto greco Elyros, considerato per tecnologia e lusso il “fiore all’occhiello” della compagnia di navigazione greca Anek Lines, mentre le riunioni parlamentari si tengono in un edificio del porto.
Nel quadro del conflitto civile in corso nel paese, i vari gruppi jihadisti fra i quali Ansar al-Sharia, le Brigate 17 febbraio e le milizie di Misurata, sostengono il Parlamento “di Tripoli”, mentre i nazionalisti, fra i quali presso la capitale le milizie della tribù di Zintan e a Bengasi quelle dell’ex generale Khalifa Haftar, sono con l’Assemblea “di Tobruk”.
Tuttavia il vero problema dell’annuncio di oggi, ripreso dall’agenzia ufficiale Lana e dalla tv panaraba al-Jazeera (vicina ad Ansar al-Sharia), consiste nel fatto che i paesi del Nordafrica e della sponda sud dell’Europa, come pure le maggiori potenze, hanno riconosciuto come legittimo e quindi come interlocutore il Parlamento “di Tobruk”, cosa ribadita alla conferenza che si è tenuta a Madrid lo scorso 17 settembre. In quell’occasione è anche stata stabilita l’iniziativa dell’Onu, affidata a Bernardino Leon, di tentare la via della mediazioni fra le parti, strategia fino ad oggi di scarsa efficacia.
Il 22 ottobre l’Egitto ha ufficialmente riconosciuto attraverso il ministro degli Esteri del Cairo, Sameh Shoukry, “la legittimità dell’esecutivo libico di Abdullah al-Thani e del Parlamento di Tobruk eletto lo scorso giugno” ed ha chiesto di “processare il presidente del Congresso nazionale libico (il Parlamento “di Tripoli”), Nuri Abu Sahimin, e il premier del governo da lui sostenuto, Omar al-Hassi, con l’accusa di aver attuato un golpe”.