Libia. L’Isis avanza verso Misurata. In scontri muore militare britannico

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Gb soldatiE’ polemica in Gran Bretagna per l’invio qualche mese fa di un certo numero di militari in Libia, senza che l’iniziativa fosse passata dal Parlamento.
Lo scorso 25 maggio veniva infatti diffusa la notizia dello sparo di un missile da parte di militari britannici su un camion dell’Isis, rimasto poi distrutto, nel tentativo di rallentare l’avanzata dei jihadisti verso Misurata.
Da tempo di parla dell’intenzione del governo di mandare in Libia altri mille militari “in aggiunta a quelli che già ci sono”, dei quali due terzi sarebbero impiegati “in missioni difensive”, ovvero nei combattimenti contro l’Isis.
Per l’intervento di una forza multinazionale a guida italiana in Libia si sta attendendo l’evoluzione della situazione politica, dal momento che ancora il paese è spaccato fra il governo di Fayez al-Serraj, riconosciuto dalla comunità internazionale, e quello “di Tobruk”, che vede il generale Khalifa Haftar aver preso l’iniziativa (a quanto pare senza successo) di attaccare i jihadisti a Sirte, forte delle forniture militari avute attraverso l’asse emiratino-egiziano.
Incontrando nei giorni scorsi a Parigi il presidente Francois Hollande, l’inviato dell’Onu Martin Kobler ha chiesto a Tripoli e a Tobruk di unire le forze e combattere insieme l’Isis.
Ieri l’emittente Libya al-Hadath tv ha riportato dell’uccisione di un militare britannico in scontri a ovest di Sirte, roccaforte dell’Isis, ed ha aggiunto che “i militari britannici stavano combattendo a fianco delle forze di Misurata”, fedeli al governo di unità nazionale nonostante nel gennaio 2014 avessero preso parte insieme alle milizie islamiste di Ansar al-Sharia e di altri gruppi di “Alba della Libia” nel conquistare Tripoli, scacciando i miliziani della tribù di Zintan e costringendo di deputati a fuggire a Tobruk.