Libia. Manca la Costituzione, introdotta la sharia come legge fondamentale

di Guido Keller

shariaIl Congresso generale nazionale libico ha approvato ed ha annunciato che “La sharia é la fonte della legislazione in Libia”.
La notizia non giunge del tutto inaspettata, anche se in più occasioni vi sono stati malumori da parte della popolazione nei confronti dei partiti confessionali ed il 27 luglio scorso centinaia di manifestanti, per lo più giovani, hanno preso d’assalto la sede di Tripoli del Partito per la Giustizia e la Costruzione, braccio politico dei Fratelli Musulmani, devastandola e bruciando i simboli della formazione politica in quanto sospettati di aver organizzato l’omicidio di Abdessalem al-Mesmary, un avvocato anti-islamista noto per il suo impegno a favore della creazione di uno Stato laico in Libia.
Sempre il Congresso ha reso noto che verrà istituita una specifica commissione con il compito di adeguare le leggi a quella islamica e che “Tutte le istituzioni statali sono chiamate a rispettarla”.
Al momento la Libia del dopo-rivoluzione non si è ancora dotata di una Costituzione, la cui stesura inizierà dopo che saranno stati nominati i 60 membri dell’apposito comitato.
Tutte le leggi, anche di carattere economico, dovranno essere rielaborate in funzione del rispetto della sharia.
E’ possibile immaginare che, per quanto i Fratelli musulmani siano organizzati e possano contare sui finanziamenti del Qatar, il fronte Alleanza Nazionale, di ispirazione più liberale, muoverà battaglia verso la decisione assunta dal Congresso. In passato militanti del partito avevano chiuso gli uffici di Tripoli della Qatar airways ed avevano impedito l’atterraggio degli aerei della compagnia qatariota.