Libia. Tripoli bombarda armamenti di Haftar giunti dagli Emirati Arabi Uniti

Colpiti mezzi e bombe di fabbricazione tedesca, russa e cinese.

di Mohamed Ben Abdallah –

Aerei libici del governo di Accordo nazionale (Gna) hanno colpito oggi a tre riprese nella base di al-Watiya, al centro da giorni di pesanti combattimenti tra le forse regolari e quelle del Libyan National Army del generale Khalifa Haftar, armamenti e rifornimenti appena giunti dagli Emirati Arabi Uniti. Si tratta, come ha specificato il portavoce militare del governo guidato da Fayez al-Serraj, nella fattispecie di un drone da combattimento Wing Long di produzione cinese, di veicoli MAN-SX45 di fabbricazione tedesca, veicoli lanciamissili Grad di produzione russa e numerose bombe. Nell’azione sono rimasti uccisi anche 11 miliziani del Lna.
Nonostante le risoluzioni Onu e l’impegno europeo nel contrastare i traffici di armi verso la Libia, come in passato gli Emirati Arabi Uniti continuano così a far arrivare nel conflitto armamenti di ogni genere, segno del sostegno dato ad Haftar contro il governo riconosciuto dalla comunità internazionale.
Tra l’altro nei giorni scorsi Haftar ha esautorato la Camera dei rappresentanti di Tobruk, proclamandosi di fatto dittatore della Libia, ed i suoi aerei hanno colpito ieri sera un campo profughi a Fernej uccidendo 7 persone e ferendone 17.
Giovedì scorso il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, si è sentito al telefono con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. I due hanno discusso di diversi temi e c’è sicuramente il proposito della Turchia di raffreddare i rapporti con la Nato, alla quale partecipa con il secondo esercito per dimensioni, dopo l’acquisto dalla Russia dei sistemi missilistici S-400 ideait, tra l’altro, per abbattere gli F-35 dell’Alleanza Atlantica.
Stoltenberg ha assicurato ad Erdogan “la piena disponibilità ad aiutare la Libia a ricostruire le sue capacità di difesa e sicurezza”, ed ha ribadito il sostegno “per una soluzione politica negoziata”.

Jens Stoltenberg.