MALI. Onu, ‘allarmante situazione donne nel nord’

Ansa, 9 ott 12 –

Nel nord del Mali controllato da gruppi fondamentalisti islamici, la situazione delle donne e’ allarmante, ha denunciato oggi l’Onu che ha citato testimonianze su alcuni casi di donne che sarebbero state messe in messe in vendita per meno di mille dollari, e di matrimoni forzati. Da quando i gruppi di Ansar Dine, Mujao e Aqmi hanno preso il controllo del nord del Paese, sono stati denunciati nuovi casi di violazioni dei diritti umani e di violenze: ”le restrizioni dei diritti civili e politici si sono accentuate a causa di una severa interpretazione della sharia (legge islamica), e pene crudeli e disumane sono applicate in modo sistematico, quali esecuzioni, amputazioni e lapidazioni”, ha denunciato il vice segretario generale dell’Onu per i diritti umani Ivan Simonovic, al termine di una visita di quattro giorno nel Nord del Mali. Negli ultimi mesi sono state segnalate almeno tre esecuzioni, otto amputazioni e due flagellazioni. Inoltre casi di matrimoni forzati sarebbero frequenti e le donne sarebbero vendute e costrette a risposarsi. Una delle persone incontrate ha riferito a Simonovic che nel Nord le donne non solo sono in vendita, ma lo sono per il prezzo di appena mille dollari. Altrettanto inquietanti, le informazioni su liste – che sarebbero compilate dai fondamentalisti – di donne che hanno avuto figli fuori dal matrimonio, o rimaste incinte senza essere sposate. ”Questo potrebbe indicare che alcune donne sono esposte al rischio imminente di essere sottoposte a pene crudeli e disumane”, ha detto Simonovic. Per il rappresentante dell’Onu, appare chiaro che ”le donne sono le prime vittime della crisi attuale e risultano colpite in modo sproporzionato dalla situazione nel Nord”. I loro diritti umani, dal lavoro, all’istruzione e all’accesso ai servizi sociali di base sono stati seriamente ridotti.