Migranti. L’Ue ha raggiunto l’accordo con la Turchia: 6 miliardi per tenerseli

di Guido Keller –

davutoglu con rutte con jinker con tusk grandeE’ stato raggiunto l’accordo Ue-Turchia sui migranti, il quale oltre a contemplare la sospensione dei visti per i cittadini turchi e il riavvio dei processi di adesione di Ankara alla Casa comune, costerà ai contribuenti europei qualcosa come sei miliardi di euro.
In sintesi i punti approvati dell’accordo, definito una “misura temporanea e straordinaria, necessaria per porre fine alle sofferenze umane e ripristinare l’ordine pubblico”, prevedono che

– tutti i migranti che arriveranno illegalmente in Grecia dalla Turchia a partire dal 20 marzo verranno rimpatriati, siano essi profughi in fuga dalla guerra, che migranti “economici”.

– I costi saranno a carico dell’Europa, e l’identificazione e la valutazione verrà fatta caso per caso, anche da funzionari greci che andranno in Turchia e turchi in Grecia.

– L’Unione europea inoltre “accetta l’impegno di Ankara che i migranti tornati in Turchia verranno protetti in base agli standard internazionali”. Chi si rifiuterà di presentare la domanda di rifugiato o se la vedrà respingere, non potrà recarsi in Europa.

– Per ogni irregolare riportato in Turchia, l’Unione Europea preleverà un profugo siriano fino a un massimo di 72mila persone, pena la decadenza dell’accordo. Ungheria e Slovacchia hanno già fatto sapere il rifiuto a prendere parte alla ricollocazione.

– La Turchia riceverà subito l’assegno di tre miliardi da impiegare per l’assistenza ai migranti, ed altri tre ne riceverà se l’accordo sarà rispettato.

– L’Unione Europea si impegnerà per un piano a lungo termine per il reinsediamento dei migranti; non vi saranno espulsioni collettive, ma si valuterà caso per caso;

– Verrà aperto un negoziato per reperire i fondi per il riavvio del processo di adesione della Turchia all’Unione Europea.

– “Posto che tutti i benchmark siano stati realizzati” (sono 72), verranno liberalizzati i visti dei cittadini turchi che si recheranno nell’area Schengen.

Soddisfatto il premier turco Davutoglu, che a Bruxelles ha parlato di “giornata storica, l’Ue e Turchia hanno lo stesso destino, le stesse visioni e le stesse caratteristiche”. “Non c’è futuro per la Turchia senza l’Ue e non c’è futuro per l’Ue senza la Turchia”, ha aggiunto.
Il premier italiano Matteo Renzi ha commentato che “L’accordo raggiunto al Consiglio Ue rispetta i paletti che anche noi, non solo noi, avevamo messo: c’è un esplicito riferimento ai diritti umani, alla libertà di stampa e quei valori fondanti dell’Europa”. “Ora il tema – ha continuato – è far seguire alle parole i fatti. Come Italia auspichiamo che tutto vada per il meglio. Se solo, grazie a quest’accordo, riuscissimo a salvare un solo bambino, avremmo fatto solo il nostro dovere”
Il premier ha quindi osservato che “Nelle conclusioni raggiunte oggi dal Consiglio Ue c’è un esplicito riferimento alla Libia e all’Africa”. “A chi ci chiede di aiutarli a casa loro – ha aggiunto – noi diciamo che la strada è la cooperazione. Ora il punto è passare dalle parole ai fatti”. “Questo – ha ribadito Renzi – è uno dei grandi temi di novità proposto negli ultimi due anni con l’azione del governo e delle istituzioni italiane. Abbiamo rimesso l’Africa al centro”.
Fuori dall’edificio del vertice vi era un piccolo gruppo di curdi che protestavano nei confronti di Davutoglu, per cui il premier turco ha commentato che “Ho avuto una profonda delusione quando ho visto che la stessa organizzazione terroristica (i curdi che hanno colpito Ankara, ndr.) manifestava qui dietro, a Bruxelles. Si deve avere rispetto per il nostro dolore, a questo si riferivano le parole di Erdogan sull’Europa”.
Gli ha risposto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il quale ha parlato di ”parole esagerate” e ha detto che “La libertà di parola è il marchio di fabbrica europeo”. Con evidente allusione ai giornalisti e ai docenti universitari arrestati in quella Turchia che aspira ad entrare in Europa.