I dati Istat attestano 7,6 milioni di export armi da inizio guerra fino a giugno
“Nel suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha detto una cosa molto chiare e fatto una richiesta molto semplice: ‘Il mondo intero è responsabile di quel che succede alla nostra gente a Gaza, fermate il genocidio, smettete di mandare armi a Israele’. Non ha fatto che ribadire la richiesta contenuta nella risoluzione del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite approvata lo scorso aprile, quella di ‘cessare la vendita, il trasferimento e la diversione di armi, munizioni e altri equipaggiamenti militari a Israele … per prevenire ulteriori violazioni del diritto internazionale umanitario e violazioni e abusi dei diritti umani’. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat attestano esportazioni di ‘armi e munizioni’ verso Israele per 7,6 milioni di euro tra ottobre 2023 e giugno 2024. Cosa risponde il ministro Tajani ad Abu Mazen? Finora la Farnesina ha dichiarato che l’Italia esporta in Israele solo materiale per le comunicazioni non impiegato nelle operazioni a Gaza, ma le autorizzazioni all’export per 9,9 milioni di euro rilasciate l’anno scorso prima del 7 ottobre – come indicato nella tabella B7 della reazione sull’export bellico trasmessa lo scorso marzo al Parlamento – riguardano anche ‘bombe, razzi, missili, munizioni e aeromobili’. Gli italiani non vogliono avere le mani sporche di sangue: Tajani ha il dovere politico e morale di spiegare quale materiale bellico stiamo mandando a Netanyahu e di sospendere immediatamente ogni trasferimento, cosa che avrebbe dovuto fare già molti mesi fa”.
Lo dichiarano i parlamentari M5S delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.