Moldavia. Espulso un diplomatico russo per l’apertura dei seggi elettorali in Transnistria

di Alberto Galvi –

Un diplomatico russo è stato espulso dalla Moldavia a seguito dell’apertura dei seggi elettorali per le elezioni presidenziali russe nella regione separatista della Transnistria. Le relazioni tra Russia e Moldavia sono sempre più tese, anche perché il governo filo-occidentale si è fermamente opposto alla guerra della Russia nella vicina Ucraina.
La Moldavia ha convocato l’ambasciatore russo Oleg Vasnetsov per protestare contro la decisione del Cremlino di aprire sei seggi elettorali in Transnistria nonostante la contrarietà delle autorità moldave. Vasnetsov ha detto che Mosca risponderà alla Moldavia, descrivendo l’espulsione del dipendente dell’ambasciata come un atto ostile.
Le elezioni presidenziali russe si sono svolte come previsto, il presidente in carica Vladimir Putin ha vinto con una schiacciante maggioranza in una tornata elettorale criticata come illegittima da molti paesi occidentali.
La Moldavia ha ripetutamente accusato la Russia di condurre una guerra ibrida finanziando le proteste antigovernative, intromettendosi nelle elezioni locali, conducendo campagne di disinformazione e sabotando gli sforzi del governo di adesione all’Unione Europea.
Nessun paese membro delle Nazioni Unite, inclusa la Russia, riconosce la Transnistria come paese, ma Mosca mantiene stretti legami con la regione che ospita circa 220mila cittadini russi. Vi sono anche circa 1.500 soldati russi che sorvegliano le scorte di armi e munizioni dell’era sovietica.