Nuova Zelanda. Al via le votazioni anticipate per le elezoni generali

di Alberto Galvi

Lo scorso 2 ottobre sono iniziate le votazioni anticipate per le elezioni generali che stabiliranno chi governerà il paese per i prossimi tre anni; si può votare in qualsiasi seggio elettorale in Nuova Zelanda dalle 9.00 alle 19.00 fino al giorno delle elezioni, sabato 14 ottobre. I risultati preliminari saranno pubblicati non appena i seggi saranno chiusi. Complessivamente ci saranno 2600 seggi elettorali in tutto il Paese e l’obiettivo è stato quello di renderli di facile accesso.
Il Parlamento è composto da 120 seggi per la legislatura 2020-2023, di cui 72 membri eletti direttamente in 65 collegi elettorali uninominali e 7 collegi elettorali Maori con voto a maggioranza semplice e 48 eletti direttamente con voto di rappresentanza proporzionale a lista di partito chiusa. I membri restano in carica per 3 anni. Secondo le attuali regole, un partito politico che consegue almeno un seggio elettorale, o il 5 per cento dei voti del partito, ottiene una quota dei seggi in Parlamento.
Queste elezioni vedono in corsa 20 partiti politici, compresi i cinque già in Parlamento (Labour, National, Verdi, ACT e Te Pāti Māori). Non esiste una data fissa per la formazione di un nuovo governo dopo le elezioni. Una volta dichiarato il risultato, il commissario elettorale consegnerà l’atto al cancelliere della Camera, che certificherà la correttezza dell’elezione. L’ultimo giorno per farlo è il 9 novembre. Il governatore generale emette quindi un proclama in cui convoca il Parlamento a riunirsi entro sei settimane.
Di solito i partiti devono negoziare un accordo di coalizione per formare il nuovo governo. In Nuova Zelanda il monarca è Carlo III d’Inghilterra. Il governatore generale è nominato dal monarca su consiglio del primo ministro; in seguito alle elezioni legislative, il leader del partito di maggioranza o della coalizione di maggioranza viene solitamente nominato primo ministro dal governatore generale, come pure il vice primo ministro.