Obama lancia il Clean Power Plan per ridurre le emissioni del 32%, ‘lavoriamo al futuro dei nostri figli’

di Guido Keller –

obama terra grandeIl presidente Usa Barak Obama ha annunciato il suo piano per la riduzione del 32% delle emissioni entro il 2030 (rispetto al 2005), cioè “87 milioni di emissioni di carbonio tolte dall’atmosfera”.
“Noi – ha continuato il numero uno della Casa Bianca – abbiamo affrontato in sei anni molte sfide, dalla recessione alla ricostruzione dell’economia, all’Iraq, ma nulla minaccia di più il nostro futuro e quello delle nuove generazioni del cambiamento climatico” –
Da notare che proprio gli Stati Uniti hanno prima firmato e poi rifiutato di ratificatare il protocollo di Kyoto sulle emissioni, nonostante, stando ai dati del 2001, siano responsabili del 36,6% del rilascio in atmosfera del biossido di carbonio. Oggi ad inquinare in modo spropositato sono i paesi dell’Asia, come Cina e India.
Ma Obama guarda avanti, poiché è necessario ”garantire che ci siano acqua e aria pulita e un futuro per i nostri figli”, e noi “abbiamo un solo pianeta. Non esiste un piano B. Non posso pensare che i miei nipoti non possano nuotare alle Hawaii perché non abbiamo fatto abbastanza. È ora di fare qualcosa di giusto, qualcosa per noi tutti. Siamo la prima generazione a sentire l’impatto del cambiamento climatico e l’ultima generazione che può fare qualcosa”.
D’altronde “Il cambiamento climatico è una realtà già oggi” e rappresenta “un rischio immediato per la sicurezza nazionale”.
Come Obama ha spiegato, il Clean Power Plan prevede innanzitutto l’impiego dell’energia pulita, il cui ricorso ci permetterà di “ridurre “Entro il 2030 le morti per asma neonatale legate alle emissioni di carbonio delle centrali elettriche del 90%”.
Rifacendosi a papa Francesco, Obama ha affermato che “combattere il cambiamento climatico è un obbligo morale”: “Lo scorso mese la Nasa ha pubblicato una foto della terra dallo spazio. La morfologia del pianeta è cambiata rispetto all’ultima immagine, ma una cosa non è cambiata: il nostro Paese è sempre il più bello di tutti, enorme ma anche fragile, appartiene a noi e anche ai nostri bambini. E’ la nostra casa e non c’è piano B”.