Onu: “La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità”. La Cnn denuncia l’asta degli schiavi

di Vanessa Tomassini –

Quello che accadeva nei centri di detenzione in Libia era chiaro a tutti. “Le condizioni in cui i migranti, compresi i minori, sono detenuti continuano ad essere spaventose e noi non possiamo chiudere un occhio. La priorità della nostra politica è quella di salvare vite”, aveva risposto a Notizie Geopolitiche la portavoce della Commissione europea per la Politica estera, sicurezza e aiuti umanitari Catherine Ray, quando avevamo provato a chiedere spiegazioni su quanto stesse accadendo in Libia, esattamente due mesi fa. Ma dopo il servizio della Cnn pubblicato oggi in cui viene documentata la vendita all’asta di uomini e donne migranti nel Paese nordafricano, viene da pensare che l’Ue non abbia chiuso solo un occhio, ma tutti e due.
A dirlo è oggi l’Alto commissario per i Diritti umani alle Nazioni Unite, Zeid Raad al-Hussein, che attacca duramente la politica europea e soprattutto italiana per il controllo dei flussi migratori. Nessuno può dimenticare la soddisfazione del nostro ministro dell’Interno, Marco Minniti, per gli accordi firmati dal nostro Paese con i generali libici, dalle mani sporche di sangue. Nessuno ha dimenticato l’incontro con le “fantomatiche” (ancora non si conoscono nomi e contenuti) 40 tribù libiche a Roma, e sui social c’è già chi chiede le dimissioni del ministro. Di questi accordi e incontri si è sempre saputo ben poco, sempre in sordina, sempre in segreto ed oggi gli italiani all’improvviso capiscono perché. Dopo la morte di 50 migranti a largo delle coste siciliane, le parole che arrivano dall’Onu tuonano e pesano come macigni. “La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell’umanità”, afferma l’Alto commissario al-Hussein. “La comunità internazionale non può continuare a chiudere gli occhi sugli orrori inimmaginabili sopportati dai migranti in Libia e pretendere che la situazione possa progredire solo migliorando le condizioni di detenzione”, ha aggiunto.
Già lo scorso settembre l’Alto rappresentate e vicepresidente Ue, Federica Mogherini, durante il suo discorso alla sessione plenaria del Parlamento europeo in materia di migrazione aveva parlato di umanità ed espresso le preoccupazioni europee sulle condizioni in cui i migranti venivano detenuti. Oggi è la stessa Ue ad affermare la propria determinazione affinché i “centri lager” vengano chiusi. Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha dichiarato nelle scorse ore che “quanto abbiamo visto accadere in Libia per i rifugiati e per i profughi è assolutamente inaccettabile. Molto probabilmente, domani sarà presa la decisione ufficiale: una delegazione del Parlamento europeo si recherà in Libia per verificare la situazione”.
In realtà una delegazione Ue in Libia c’è già e, ironia della sorte, proprio ieri ha annunciato in un tweet “un corso di 3 settimane sugli standard internazionali in diritti umani” rivolto alle autorità locali.
E se la tirata di orecchie delle Nazioni Unite non fosse abbastanza, il reportage esclusivo della Cnn dà il colpo di grazia alle coscienze dei più temerari che fino a un attimo fa gridavano “noi non li vogliamo” o “noi non possiamo accoglierli tutti”. Nel video si vedono decine di persone vendute all’asta come bestie, anzi come schiavi. L’oggetto di una gara al rialzo sono due ragazzi, per i quali piovono offerte e rilanci: “800 dinari… 900, 1.100… venduto per 1.200 dinari!” Così un ragazzo africano viene liquidato per meno di 800 dollari, dopo che era stato spogliato di tutto e aveva dato tutto ciò che aveva ai miliziani per il fantomatico viaggio verso l’Italia, come racconta un giovane ai reporter che hanno realizzato l’inchiesta shock.
Tra incredibilità, critiche e sdegno la Farnesina ha emesso una nota in cui afferma che “sin dal primo momento l’Italia ha posto in tutte le sedi il problema delle condizioni umanitarie dei centri di accoglienza in Libia. Lo ha fatto d’intesa con l’Unione Europea e sollecitando anche le agenzie delle Nazioni Unite a operare e a lavorare in questa direzione in Libia. Sono mesi che chiediamo a tutti i player coinvolti di moltiplicare l’impegno e gli sforzi in Libia per assicurare condizioni accettabili e dignitose alle persone presenti nei centri di accoglienza. In questo senso l’Italia sta sostenendo, anche finanziariamente, l’iniziativa di UNHCR e OIM che stanno operando in Libia, pur sapendo che la Libia non ha mai ratificato la Convenzione di Ginevra. Si deve passare ora dalla denuncia e dalla consapevolezza a un’azione rapida, efficace, imprescindibile dalla parte dei diritti e della dignità delle persone, associando questo sforzo alla lotta per stroncare il traffico illegale di esseri umani su cui l’Europa deve essere sempre di più in prima linea”. Si è proprio ora di passare all’azione, si spera questa volta con i giusti interlocutori e nel rispetto delle vite umane, davvero.