Palestina. Individuato (e ucciso) il responsabile dell’attentato al premier Hamdallah

di Moba

A seguito del tentato omicidio lo scorso 13 marzo del premier palestinese Rami Hamdallah, il cui convoglio è stato colpito mentre stava entrando nel territorio della Striscia di Gaza, Hamas ha individuato i colpevoli e ieri il sospetto organizzatore dell’attentato, Anas Abu Houssa, è deceduto per le ferite riportate nel conflitto a fuoco, mentre due complici sono stati arrestati. Salgono così a quattro le vittime della sparatoria, dopo che da subito erano rimasti uccisi un parente di Abu Houssa e due poliziotti palestinesi.
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), aveva accusato in un primo momento Hamas per non essere riuscito a proteggere il convoglio e per la mancanza di serietà nel cammino verso l’unità nazionale, di cui l’attentato era un evidente tentativo di minarlo.
In un primo momento a Ramallah si riteneva che Hamas fosse direttamente responsabile della tentata uccisione del premier, rimasto comunque illeso, e Yusuf Mahmoud, portavoce del governo di riconciliazione nazionale, aveva affermato che “Hamas dimostra ancora una volta di perseguire disegni distorti circa il processo di unificazione, non coerenti con la logica”. Nei confronti della Striscia erano state minacciate sanzioni. Per arrivare ai responsabili dell’attentato il ministero dell’Interno di Gaza aveva introdotto una taglia di 5mila dollari per chi avesse fornito informazioni.
E’ tuttavia certo che con la morte di Anas Abu Houssa vengono seppelliti anche i segreti e le verità sul movente e i mandanti dell’attacco.