Per Ankara piloti abbattuti in Siria uccisi in secondo momento

di Giacomo Dolzani –

Sono inattendibili, secondo il governo di Ankara, i documenti forniti dall’emittente araba Al Arabiya, riguardanti le circostanze della morte dei due piloti alla guida del jet turco, abbattuto il 22 giugno scorso al largo delle coste siriane.
Stando alla versione ufficiale infatti, i due militari sarebbero morti sul colpo, dopo che il loro caccia era stato colpito dalle difese antiaeree siriane; a supporto di questa tesi sono stati appunto forniti dei “documenti classificati” del governo di Damasco, finiti in maniera poco chiara nelle mani dei ribelli siriani, che li hanno in seguito forniti ad Al Arabiya.
La risposta dei gerarchi turchi a queste affermazioni arriva tramite il quotidiano Zaman, vicino al premier Erdogan, che cita la dichiarazione di uno dei principali consiglieri del presidente: “è ovvio che i documenti che Al Arabiya ha pubblicato sono fabbricati”.
Secondo Ankara infatti i due piloti non sarebbero deceduti subito bensì sarebbero stati catturati vivi dalle forze di al-Assad, sottoposti ad interrogatorio, uccisi e riportati infine sul luogo in cui, in seguito, sono stati ritrovati.