di Alberto Galvi –
In un contesto di incertezza sulla sua durata, il nuovo governo di minoranza di centrodestra del Portogallo, guidato dal primo ministro Luís Montenegro, ha prestato giuramento. a coalizione dell’AD (Alleanza Democratica) ha vinto le elezioni del 10 marzo con un leggero margine sull’uscente PS (Partito Socialista), ma il Parlamento è altamente frammentato.
Montenegro è determinato a governare fino alla fine del suo mandato di quattro anni e mezzo. Con appena 80 seggi su un totale di 230, l’AD avrà bisogno per la fiducia del sostegno del partito di estrema destra Chega, che ha quadruplicato la sua rappresentanza parlamentare arrivando a 50 deputati, o del PS di centrosinistra, che si è assicurato 78 seggi.
Il partito anti-immigrazione Chega, la cui rapida ascesa riflette un’inclinazione politica verso il populismo di destra in tutta Europa, ha chiesto un ruolo di governo o un accordo a lungo termine per sostenere l’AD, ma Montenegro ha ripetutamente rifiutato di negoziare.
La scorsa settimana è emersa la posizione precaria di Montenegro, quando Chega ha rifiutato il suo candidato a presidente del Parlamento, che alla fine è stato eletto con l’aiuto del PS. Il PS ha tuttavia avvertito che tale sostegno sarà una tantum per sbloccare le attività parlamentari.
Il governo ha promesso riduzioni fiscali per famiglie e imprese e pensioni più alte. Ha inoltre promesso di affrontare rapidamente le carenze dell’assistenza sanitaria pubblica, nonché di risolvere le controversie latenti con la polizia e gli insegnanti sulla retribuzione e sulle condizioni di lavoro.
Il Portogallo riceverà più di 22 miliardi di euro fino al 2026 dall’UE per alimentare la crescita e consentire le riforme economiche. Il primo grande test del governo sarà il bilancio 2025. In passato la mancata approvazione di un bilancio ha portato a elezioni anticipate in Portogallo, ed è probabile che l’AD sarà costretto a negoziare il piano di spesa, ed eventualmente altre misure, con il PS.