RUSSIA. Accusa di pirateria per i militanti di Greenpeace; fra loro l’italiano D’Alessandro

di Fabrizio Montagner –

russia piattaformaE’ stata aperta un’indagine per pirateria contro i militanti di Greenpeace che lo scorso 18 settembre a bordo del rompighiaccio Arctic Sunrise, battente bandiera olandese, hanno compiuto un’azione di disturbo nei confronti della piattaforma petrolifera russa Prirazlomnaya, situata nel Mar di Pecora, parte del Mar Glaciale Artico a nord della Russia europea.
Il portavoce della Commissione d’inchiesta Vladimir Markin ha annunciato che i circa trenta ambientalisti, tra cui il napoletano Cristian D’Alessandro, sono accusati di “pirateria” in quanto “indipendentemente dalla loro nazionalità” hanno “violato la sovranità territoriale russa e la sicurezza ambientale della regione” artica; rischiano fino a 15 anni di carcere.
Giovedì il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha convocato l’ambasciatore Olandese a Mosca Ron Van Dartel per fare avere al suo governo le rimostranze per quella che è stata definita “ un’azione provocatrice”, verso la quale un mezzo guardiacoste russo è stato costretto ad aprire un fuoco di avvertimento contro i dimostranti poiché due di loro, uno svizzero e un finlandese, erano riusciti ad arrampicarsi sull’impianto, il quale non è ancora in funzione e verrà attivato entro la fine dell’anno.
Per D’Alessandro si è attivata immediatamente la Farnesina e il viceconsole italiano a San Pietroburgo si è immediatamente recato a Murmansk.