Russia. Nuove tensioni con l’Ucraina tra sanzioni e boicottaggi

di Alberto Galvi

Nelle ultime settimane le relazioni tra la Russia e l’Ucraina si sono notevolmente deteriorate, spingendo Mosca a sanzionare fino a 84 aziende ucraine, tra cui il costruttore navale Craneship, la società di rimorchio Donmar, l’operatore cargo Transship e il produttore di metalli Maxima Metal. Il decreto tuttavia non specifica il motivo per cui le società sono state prese di mira.
Le relazioni tra di due paesi si sono deteriorate nel 2014 dopo che Mosca ha annesso la penisola di Crimea e ha iniziato a sostenere i separatisti nell’Ucraina orientale. Da allora l’Ucraina combatte i separatisti sostenuti dalla Russia nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
La Russia continua a respingere le accuse di Kiev secondo cui i militari russi sono coinvolti nel conflitto, giunto ormai al settimo anno e in cui sono state uccise più di 13.200 persone.
Da allora l’occidente ha imposto una serie di sanzioni alla Russia, che ha reagito prendendo proprie misure, mentre non c’è stata alcuna risposta immediata da parte dell’Ucraina alle sanzioni stabilite da Mosca.
Tra l’altro il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato di essere pronto a recidere i legami con l’Unione Europea nel caso dell’introduzione da parte di Bruxelles di nuove sanzioni economiche, una dichiarazione che il governo tedesco ritiene sconcertante e incomprensibile.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba ha recentemente affermato di essere contrario all’uso del vaccino russo anti Covid-19 Sputnik V, a causa della propaganda messa in campo da Mosca, mentre il presidente russo Vladimir Putin ha reso disponibile lo Sputnik V in Crimea. Mosca, che considera la penisola parte integrante del suo territorio, ha lavorato per rendere disponibili le fiale in ogni regione da quando è stato avviato a gennaio il programma di immunizzazione di massa.
Nel frattempo il primo ministro ucraino Denis Shmygal ha informato che Kiev sta tenendo colloqui con tutti i produttori di vaccini ad eccezione di quelli russi. Il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha ringraziato la Cina per le forniture di vaccini, confermando che il suo Paese lancerà un’inoculazione vaccinale su larga scala.