RUSSIA. Prime udienze per gli attivisti di Greenpace. Fra loro l’italiano D’Alessandro

Notizie Geopolitiche –

d'alessandro christianLunedì 14  i 30 attivisti di Greenpeace che lo scorso 18 settembre a bordo del rompighiaccio Arctic Sunrise, battente bandiera olandese, hanno compiuto un’azione di disturbo nei confronti della piattaforma petrolifera russa Prirazlomnaya, situata nel Mar di Pecora, parte del Mar Glaciale Artico a nord della Russia europea, e che per questo sono stati accusati formalmente di pirateria, inizieranno a compartire davanti al giudice per le udienze preliminari.
Fra loro anche il napoletano Christian D’Alessandro, membro dell’equipaggio della nave di Greenpeace, detenuto come gli altri in una struttura di Murmansk: solo due giorni fa l’avvocato incaricato dal movimento ecologista, Sergei Golubok, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa gli attivisti sono detenuti in “condizioni disumane”, ovvero “come polli da allevamento all’interno di una pessima fattoria”, senza accesso all’acqua potabile, con un’alimentazione insufficiente e senza assistenza sanitaria.
L’accusa di pirateria sembrava in un primo momento accantonata, ma poi è arrivata la conferma della formalizzazione delle accuse nei confronti di alcuni dei trenta, che ora rischiano fino a 15 anni di carcere in base all’articolo 227 del Codice penale russo.
Il consigliere del Cremlino per i Diritti umani Mikhail Fedotov ha affermato ieri che le accuse mosse dal magistrato sono “ridicole”: “non c’è la minima base per parlare di pirateria – ha detto Fedotov – . Avrebbero allo stesso modo potuto incriminarli per stupro di gruppo a danno della piattaforma”.