Siria. Del Ponte, ‘usate armi chimiche, ma non dal regime, bensì dagli insorti’

di Guido Keller –

del ponte carlaPer l’ex Procuratore del Tribunale penale internazionale ed attuale membro della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani in Siria, Carla Del Ponte, nel conflitto sono state effettivamente utilizzate armi chimiche, ma non dalle truppe del regime di al-Assad, bensì dagli insorti.
“I nostri ispettori sono stati nei Paesi vicini a intervistare vittime, medici e negli ospedali da campo – ha spiegato la Del Ponte all’emittente svizzera italiana – . In base ai loro resoconti della scorsa settimana ci sono sospetti forti e concreti, ma non prove inconfutabili, dell’uso di gas sarin”; tuttavia ad “oltrepassare la linea rossa” indicata dal presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, “sono stati i ribelli, l’opposizione, non le autorità del governo siriano”.
La Siria detiene il principale arsenale di armi chimiche del mondo, ma non è un caso se da più parti è arrivato l’invito alla prudenza nell’attribuire all’esercito regolare la responsabilità del loro impiego.
Lo stesso Obama si è in più occasioni dimostrato titubante, nonostante Francia e Gran Bretagna premessero per almeno vendere armi agli insorti.
Accanto all’inchiesta partita da Ginevra sui crimini di guerra ed altre violazioni dei diritti umani in Siria, vi è quella aperta dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, il cui staff sta ancora aspettando il via libera da Damasco per poter entrare in territorio siriano, per cui ci si chiede come possano Francia, Gran Bretagna ed in un primo momento gli Stati Uniti a parlare dell’impiego di armi chimiche da parte di al-Assad se gli ispettori non sono ancora entrati nel paese mediorientale.
Le armi non convezionali, nella fattispecie quelle chimiche, sarebbero state usate vicino ad Aleppo e nei pressi di Damasco a marzo, oltre che a Homs a dicembre.