SIRIA. Fronte degli insorti spaccato: popolazione in fuga dagli scontri fra curdi e jihadisti

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Siria esercito libero 2 Alla base dell’esodo di questi giorni dei siriani verso l’Iraq, vi sono non gli scontri fra gli insorti e l’esercito fedele a Bashar al-Assad, bensì le continue sparatorie fra i curdi e gli jihadisti di Jabat al-Nusra: si tratta così di un conflitto del tutto interno alle opposizioni, ormai frammentate al punto che gli stessi jihadisti si sono scontrati in più occasioni anche con l’Esercito libero siriano; in Siria i gruppi fondamentalisti stanno nascendo come i funghi, si veda i casi dello “Stato islamico dell’Iraq e del Levante” e della “Brigata della madre dei credenti di Aisha”: questa si è resa responsabile del recente attentato al quartier generale libanese degli Hezbollah, avvenuto lo scorso 18 agosto.
Le famiglie in fuga sono per lo più di etnia curda e fuggono dal nord-est del paese: provengono dalle città di Aleppo, Efrin, Hassakah e Kamishli; dopo l’entrata massiccia di ieri in Iraq di 30mila persone, è stato deciso di regolare il flusso di coloro che passano la frontiera portandolo a 3mila unità al giorno.
Due sono i motivi principali degli scontri fra gli jihadisti ed i curdi, ovvero il controllo dei check-point e l’introduzione nei territori controllati della sharia e della rigida osservanza dell’Islam.