Siria. I turchi abbattono un aereo russo. Possibile escalation e fallimento dell’idea di una coalizione anti Isis

di Enrico Oliari

siria aereo russo abbattuto grandeC’è chi contro l’Isis cerca di fare alleanza, e c’è chi vuole a tutti i costi la guerra: caccia turchi hanno abbattuto oggi un aereo russo, un cacciabombardiere tattico Sukhoi-24 il quale, secondo le autorità militari di Ankara, avrebbe violato lo spazio aereo turco. Gli F-16 avrebbero avvertito i piloti dello sforamento dello spazio, ed avrebbero aperto il fuoco poiché il velivolo russo non avrebbe invertito la rotta.
Diversa la versione dei russi: ammettendo che “Il caccia abbattuto è nostro”, hanno affermato che il Sukhoi volava lungo il confine ma comunque dentro lo spazio aereo siriano, cosa che Mosca dice di poter dimostrare. Per le autorità russe l’aereo sarebbe stato abbattuto da terra, ma è una versione che i militari turchi respingono, affermando che ”Ad abbatterlo sono stati due nostri F-16 dopo 10 avvertimenti lanciati in 5 minuti, e rimasti inascoltati, perché abbandonasse il nostro spazio aereo”.
I due piloti si sono lanciati con il paracadute e le notizie indicano che uno sarebbe stato catturato da non meglio precisati oppositori ad al-Assad, forse ribelli turcomanni; l’aereo è invece caduto sulle montagne turcomanne, in territorio siriano, a nord di Latakia, dove vi è la base dei caccia russi impegnati nei bombardamenti sull’Isis. Il fatto che il velivolo si sia schiantato in territorio siriano indica che se anche fosse stato nello spazio aereo turco, avrebbe avuto come direzione sa Siria.
Il comunicato emesso dal ministero della Difesa di Mosca recita che “Oggi sul territorio della Siria, presumibilmente come conseguenza di un attacco da terra si è schiantato un Su-24, parte del contingente russo nella Repubblica siriana. L’aereo si trovava ad un’altitudine di 6 mila metri. Stiamo cercando di capire la sorte dei piloti. Secondo i dati preliminari, i piloti si sono autocatapultati. Da chiarire le circostanze relative alla caduta dell’aereo russo. Il ministero della Difesa ha detto che, durante tutto il volo, l’aereo è stato esclusivamente sopra il territorio della Siria. E questo è documentato da fonti di controllo obiettive”,
Il via libera ad abbattere il caccia è venuto dal premier turco Ahmet Davutoglu, prontamente informato dal capo di Stato maggiore, Hulusi Akar, ed ora la Turchia ha chiesto la convocazione di una seduta d’urgenza del consiglio dell’Alleanza Atlantica, di cui è membro.
Non è facile immaginare quali saranno le reazioni nel momento in cui troverà conferma (se troverà conferma) l’una o l’altra verità. Ankara e Mosca sono entrambe realtà dalle leadership energiche e rigide, decisamente su due posizioni in antitesi nel conflitto siriano.
Il fatto che la Turchia sia uno dei principali attori che hanno portato alla nascita dell’Isis in funzione anti-al-Assad è cosa arcirisaputa e raccontata più volte sul nostro giornale, basti pensare alle decine di migliaia di “foreign fighter” che soprattutto dal Nordafrica, ma anche dall’Europa e dal Caucaso, sono passati attraverso gli aeroporti turchi, ai 500 camion di petrolio che nel 2014 si sono diretti dallo Stato Islamico a nord, ai materiali e agli equipaggiamenti andati verso sud e ai jihadisti feriti ricoverati negli ospedali turchi. La Russia, al contrario, ha sempre sostenuto Bashar al-Assad fino a entrare pienamente nel conflitto bombardando le posizioni dell’Isis, ma anche degli altri gruppi più o meno “moderati”, sostenuti dalla Turchia.
Tecnicamente l’abbattimento dell’aereo verrebbe ad essere un atto di guerra in entrambi i casi, per i russi se l’aereo fosse stato abbattuto in Siria e per i turchi se in Turchia, per cui siamo ben lontani da quell’ampia coalizione anti-Isis che Vladimir Putin vorrebbe e per cui ha denunciato al recente G20 di Antalya il supporto economico dato “da quaranta paesi, tra i quali alcuni presenti a questa riunione”.
Non si tratta della prima volta che la Turchia accusa la violazione da parte di aerei russi del proprio spazio aereo, per quanto fino ad oggi non vi erano stati abbattimenti.
Di certo a non beneficiarne saranno le relazioni fra la Russia e la Turchia, che fino a poco fa sembravano andare verso una proficua collaborazione, soprattutto nel campo energetico.