Siria. Obama indeciso, la Francia invia una nave, la Gb sei caccia. E la Russia ci va pesante

di Guido Keller –

russia lanciamissili moskva grandeIl Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha reso noto oggi che “gli esperti dell’Onu lasceranno la Siria sabato”: si tratta dei 14 ispettori che sono stati incaricati di analizzare gli indizi e le prove dell’impiego delle armi chimiche e Ban Ki-moon ha spiegato che “Proseguiranno le indagini fino a domani e lasceranno la Siria entro sabato mattina. Mi faranno rapporto non appena saranno usciti”.
Sul fronte diplomatico sembra esserci un calo dei toni e lo stesso Obama ha fatto sapere di non aver ancora preso una decisione: “nessuno – ha affermato – mette in dubbio che in Siria sono state utilizzate armi chimiche su larga scala e le forze del governo di Bashar al-Assad sono le uniche in grado di effettuare l’attacco”. Obama ha poi spiegato che tuttavia gli Stati Uniti non hanno ancora deciso se attaccare, poiché non vi è da parte della Casa Bianca interesse ad avviare uno scontro aperto.
E difatti, se non desta preoccupazione la minaccia dell’Esercito siriano di scagliare contro gli Usa e la Gran Bretagna “una squadra di 8mila martiri suicidi per abbattere gli aerei americani”, la posizione della Russia resta ferma nella sua contrarietà ad ogni intervento esterno.
Va ricordato che Mosca, la quale ha già parlato di “conseguenze gravissime” nel caso di un attacco alla Siria, ha a Tartus la sua unica base militare in un panorama che va dal Marocco al Kirghizistan (con esclusione dell’Iran) che ospita basi statunitensi e dall’inizio del conflitto ha portato in quel centro, già fornitissimo di tutto, decine di navi, sottomarini nucleari, lanciamissili, aerei da guerra, mezzi blindati ed un nutrito contingente di militari.
Oggi è arrivata anche la notizia di una fregata antiaerea francese, la “Chevalier Paul”, che è partita dal porto di Tolone per dirigersi al largo della Siria, come pure di sei caccia dell’aeronautica militare britannica (Raf) dislocati questa mattina a Cipro, ma Mosca ha già risposto con l’invio di una grande nave anti sommergibile della flotta del Nord e di un incrociatore lancia missili della flotta del Mar Nero. Lo ha reso noto all’agenzia di stampa Interfax una fonte dello Stato maggiore della Difesa, la quale ha affermato che “la situazione attualmente osservata nella parte orientale del mar Mediterraneo ci richiede di fare alcuni aggiustamenti al nostro gruppo navale: una grande nave anti-sommergibile della Flotta settentrionale dovrebbe unirsi nei prossimi giorni” al contingente navale presente nelle acque siriane, mentre “la portaerei dotata di sistemi missilistici “Moskva”, che oggi sta completando la sua missione nel Nord Atlantico, presto si dirigerà verso lo stretto di Gibilterra e si unirà un po’ dopo. In autunno, poi, la portaerei lanciamissili “Varyag” rimpiazzerà la nave antisommergibili “Vice Ammiraglio Pantaleyev” nel gruppo navale del Mediterraneo.