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Correttamente la Russia ha informato gli Stati Uniti del lancio di missili avvenuto ieri sera dal sottomarino “Rostov sul Don” su obiettivi dell’Isis in Siria. Il gesto, che è da leggersi in un quadro di cooperazione e in base agli accordi del memorandum d’intesa firmato con Washington per evitare incidenti, è stato confermato dal portavoce del Pentagono, Peter Cook, il quale ha comunicato che “Lo abbiamo apprezzato”.
È stato il ministro della Difesa russo a riferire al presidente Vladimir Putin che il sottomarino classe Varshavyanka ha lanciato due missili Calibre contro “due bastioni terroristici” a Raqqa, capitale dell’Isis. “Si tratta – ha poi spiegato Shoigu – dei punti principali dei terroristi nella provincia siriana di Raqqa. Siamo sicuri di poter dire che gli attacchi hanno portato un danno abbastanza significativo a un magazzino di munizioni e a infrastrutture petrolifere”.
Intanto si è appreso che negli ultimi tempi il numero dei foreign fighter è pressoché raddoppiato e che la struttura terroristica si finanzia con 80 milioni di dollari al mese, denaro proveniente da donatori internazionali, dalla vendita del petrolio, dal contrabbando dei reperti archeologici e dai sequestri.