Spagna. Il Partito Popolare passa nelle mani di Pablo Casado e si sposta a destra

di Elisabetta Corsi

Il Partito Popolare spagnolo ha un nuovo leader, Pablo Casado. Già vice segretario alla comunicazione, con lui il partito si è spostato su posizioni marcatamente a destra, soprattutto per i temi presentati in occasione della sua campagna elettorale. Il movimento fino ad oggi era centrista ed è speranza di molti che questo giovane di soli 37 anni ridia al partito l’antico splendore. Un partito che è stato quello di due ex premier, Josè Maria Aznar e in ultimo Mariano Rajoy.
Secondo alcuni il Partito Popolare si è ultimamente interessato unicamente della gestione del governo in ambito amministrativo ma ha tralasciato la politica e la connessone emozionale con i suoi elettori. L’obiettivo è quello di riprendere i tanti voti persi e conquistati da Ciudadanos e Vox (i partiti spagnoli definiti populisti). Casado ha vinto la leadership del Partito Popolare e sarà il prossimo candidato premier per il partito, con 1701 voti su 2973 quindi con un 52,7 %, superando Soraya Saenz de Santamaria, la sua principale avversaria ed ex vicepremier.
Pablo Casado a proposito del futuro del partito ha dichiarato che “Presenterò una squadra rinnovata, che farà spazio a molta gente. Quello che voglio è lanciare un messaggio a quegli elettori o simpatizzanti che si sono avvicinati ad altri partiti, a Ciudadanos, a Vox, a quelli che non si sono sentiti identificati con il Partito Popolare negli ultimi tempi”. Ha espresso l’idea di fare un nuovo contratto con la Spagna che permetta di rinforzare la costituzione e riformare il codice penale per combattere la sfida secessionista della Catalogna (il giovane leader è per una Spagna unita). Il partito deve essere ricomposto in vista delle elezioni autonomiste e comunali del 2019. La sua campagna elettorale si è basata sulla difesa dei principi tradizionali propri del Partito Popolare: l’unità della Spagna, la libertà, la famiglia e il diritto alla vita. Il nuovo leader sembrerebbe contrario ai matrimoni gay, all’aborto e alla possibile legalizzazione dell’eutanasia, tutti temi cari alla destra spagnola. Un’altra dichiarazione al Congresso è stata rivolta ai cittadini: “Non dobbiamo più perdere un minuto nel parlare di noi, bensì dobbiamo parlare agli spagnoli, dire loro che siamo qui e che siamo uniti”. Questo come un monito per il partito che vuole portarle più ad avvicinarsi alla società e ai problemi dei cittadini.
Un’altra delle sue proposte è di legalizzare i partiti indipendentisti perché la sua filosofia è quella che meglio prevenire che curare. Un’altra cosa su cui hai insistito nel discorso della vittoria è quello della riforma della legge elettorale alla greca, che permette un bonus di 50 deputati al vincitore in un Congresso che conta 400 seggi, in questo modo si aumenterebbe la stabilità politica e si eviterebbe che i nazionalisti siano fondamentali per governare