Sud Africa. Il console Titi Nxumalo, ‘l’importante non è la leadership dell’Africa, ma che il continente cresca’

a cura della Redazione –

Negli ultimi due anni il Sud Africa ha attraversato un periodo travagliato di crisi politica-economica ed istituzionale. Lo scontro interno dell’African National Congress per la successione al presidente Zuma e la recessione economica sembra rendere il futuro prossimo del paese sempre più travagliato. Per comprendere meglio la situazione Notizie Geopolitiche ha incontrato il console generale del Sud Africa in Italia, Titi Nxumalo.

– Console Nxumalo, iniziamo provando a descrivere il Sud Africa oggi e la crisi che sta attraversando negli ultimi anni. Quale è la situazione attuale e quale l’evoluzione futura?
Quello che lei chiama crisi non è altro che un normale processo di sviluppo che ogni paese ha affrontato nel corso della sua maturazione. Siamo una democrazia giovane di appena ventitré anni, è normale che ci siano congiunture positive o negative. In Europa quasi tutti i paesi hanno impiegato molto più tempo di noi per giungere dove sono arrivate adesso. Inoltre non possiamo dimenticare che noi abbiamo ancora il fardello del colonialismo che ci portiamo sulle spalle. L’apartheid è stato un tappo che ha impedito alla maggioranza della popolazione di svilupparsi, e ha lasciato dall’oggi al domani paese in un caos politico ed economico da cui noi stiamo provando a rialzarci. Questo è un problema è un problema non solamente del Sud Africa, ma di tutto il continente africano“. 

– Quello che è indubbio però, è che in questo fase del processo di sviluppo nazionale il Sud Africa rischia di perdere il suo ruolo di leadership regionale, e forse anche continentale. Se è vero che nuove potenze economiche come la Nigeria già da qualche anno insidiano il primato di Pretoria, e molte altre stanno mettendo le basi per raggiungere una leadership continentale inseguita da anni, come ad esempio Etiopia o Kenya…
Perchè non proviamo a guardare la questione da un altro punto di vista? Quale è il senso di mettere i paesi uno contro l’altro? Se la Nigeria riesce a strutturare una crescita economica stabile e duratura, perché questo dovrebbe rappresentare un problema per il Sud Africa? Quello che importa è che il continente africano nel suo insieme sta crescendo e prosperando. Quale sarebbe il senso per noi mantenere una leadership continentale se poi siamo circondati da paesi poveri? Noi abbiamo assieme agli altri paesi un’agenda per l’Africa nel suo insieme. L’importante non è la leadership continentale o arrivare secondi o terzi. L’importante è che l’Africa cresca“. 

– A dicembre l’African National Congress terrà un congresso molto atteso, in cui si andrà a scegliere il nuovo leader del partito che sarà poi il candidato anche per le prossime elezioni presidenziali. Non c’è il rischio di ulteriori scissioni del partito come quella che per esempio ha riguardato l’Economic Freedom Fighters?
Il congresso di dicembre è certamente molto atteso, ma non è importante se il nuovo leader del partito sarà un nome invece di un altro. Siamo sempre all’interno di un organo collegiale. Le linee e le agende politiche che si seguiranno, saranno una sintesi condivisa delle diverse istanze in completa armonia e rispetto. L’ANC nel corso della sua storia ha avuto scissioni, abbandoni eccellenti, ma alla fine il partito ha continuato a vincere le elezioni e guidare il paese. Come dice un vecchio proverbio africano, se hai na pianta e la scuoti, certamente cadranno molte foglie e frutti a terra, ma questo non vuol dire che l’albero stia morendo“. 

– Per alcuni versi però c’è una nuova generazione di politici che chiede sempre maggiore spazi: il rischio di uno scontro generazionale potrebbe essere una eventualità da prendere in considerazione?
Si, ci sono molti giovani che vogliono far sentire la loro voce all’interno dell’ANC, e questo è un valore aggiunto. Il compito del partito sarà quello di trovare il giusto mix tra idee nuove ed esperienza. Solo dalla giusta amalgama tra vecchia e nuova generazione si potrà avere qualcosa di buono sia per il partito che per la nazione“. 

– Tra i vari nomi che si fanno sui giornali, quale candidato potrebbe ottenere la vittoria al congresso?
Non mi sento di fare alcun pronostico circa l’esito delle elezioni interne all’ANC“.

– La leadership del partito, dicevamo, sarà anche importante per capire chi sarà il candidato dell’ANC alle prossime elezioni presidenziali, dato che Zuma è giunto al secondo mandato e non potrà più ricandidarsi. Alla luce delle non ottime prestazioni registrate nelle ultime elezioni amministrative, come affronterà il voto alle presidenziali l’ANC?
Bisogna prima di tutto tenere bene a mente che l’ANC rimane pur sempre il partito di maggioranza parlamentare, i numeri parlano chiaro. Si è vero che nell’ultima tornata elettorale c’è stata una flessione del partito di maggioranza, ma quello che più mi preoccupa è la bassa affluenza che si è registrata. Molti elettori storici dell’ANC non hanno spostato la propria preferenza verso altri partiti, ma semplicemente non sono andati a votare, come a lanciare un chiaro messaggio che il partito dovrà recepire. Poi certo alle prossime elezioni presidenziali tutto sarà possibile, nessuno parte vincitore alla partenza, e qualsiasi sarà il risultato, sarà accettato da tutti vincitori e vinti, perché siamo una democrazia solida, in cui il potere è nelle mani del popolo“.

– All’inizio della nostra chiacchierata abbiamo parlato del ruolo internazionale che il Sud Africa gioca e vuole giocare all’interno del continente africano. Il Sud Africa gioca però un ruolo non secondario anche a livello mondiale, come dimostra ad esempio la partnership economica con i paesi BRICS.
Assolutamente sì. Essere attori protagonisti all’interno dei BRICS rappresenta un’opportunità da sfruttare. La nascita di una Banca dei BRICS ci permetterà anche di sviluppare molteplici progetti infrastrutturali per i quali fino a poco tempo fa mancavano i fondi. Ma sarebbe riduttivo far ricadere i benefici di una tale iniziativa solo sul Sud Africa, perché in maniera più o indiretta per tutto il continente africano. Un’opportunità che non possiamo lasciarci scappare per il benessere dell’Africa tutta“.