SUDAFRICA. Violenze xenofobiche: interviene l’esercito

Notizie Geopolitiche

Sudafrica violenzePer tentare di sedare le violenze xenofobiche in corso da giorni in Sudafrica, il governo ha deciso di far intervenire l’esercito, in particolare presso alcune aree di Johannesburg e a Durban.
Ad innescare l’attuale l’ondata di violenze sono state le parole di Goodwill Zwelithinidel, re (solo figurativo) del gruppo etnico zulu, il quale in un comizio ha affermato gli immigrati “dovrebbero fare le valigie e andarsene” e che “sporcano le nostre strade”. Immediatamente membri dell’etnia, alla quale appartengono il 22% dei sudafricani, si sono riversati nelle strade armati di bastoni, di coltelli e di machete, hanno incendiato case e negozi ed hanno costretto alla fuga migliaia di persone, ora ospitate in campi protetti dai militari. I morti sarebbero sei.
Il ministro della Difesa, Nosiviwe Mapisa-Nqakula, ha spiegato in un’intervista che “Abbiamo deciso di farvi ricorso come ultima risorsa: l’esercito avrà una funzione deterrente contro i criminali”.
Il Sudafrica è oggi il paese più ricco del continente, per quanto ancora vi siano disuguaglianze nella ripartizione delle ricchezze con i bianchi. E’ quindi meta di migrazioni di chi cerca migliori condizioni di vita, cioè lavoratori e loro famigliari provenienti in particolare dallo Zimbabwe, dal Mozambico, dalla Somalia, dall’Etiopia, dal Malawi ed anche da Pakistan e Cina; gli immigrati nel paese rappresentano circa il 5% della popolazione cioè circa due milioni e mezzo di individui. Le tensioni sociali sono determinate dall’alto tasso di disoccupazione (25%), per cui gli immigrati vengono percepiti come una delle cause della povertà diffusa fra i ceti più bassi.