TAILANDIA. Continuano le proteste antigovernative, i militari assicurano di starne fuori

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Shinawatra thaksinDallo scorso 26 novembre l’esercito tailandese è schierato nei punti chiave del paese ed in particolare a protezione dei palazzi del Governo per contenere la protesta popolare che chiede le dimissioni di Yingluck Shinawatra, la prima donna ad essere eletta Capo del governo e ministro della Difesa: la sua figura è contestata in quanto ė sospettata di essere la longa manus del fratello, il controverso magnate Thaksin Shinawatra, a sua volta Primo ministro dal 2001 al 2006, quando fu destituito con un colpo di stato militare e che oggi vive in esilio negli Emirati Arabi Uniti.
A far scattare la rabbia popolare una proposta di legge, poi ritirata, che avrebbe proclamato un’amnistia e permesso a Thaksin Shinawatra di rientrare senza essere perseguito per la sua condanna di corruzione.
Da giorni si susseguono scontri e cariche della polizia, ma oggi il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Narong Pipathanasai, ha fatto sapere che “Tutti concordano che le Forze armate non assumeranno un ruolo guida in questa situazione e che non ci saranno colpi di Stato perché riteniamo che la tensione si stia allentando e che presto la situazione tornerà alla normalità”.
In realtà il leader del fronte della protesta, Suthep Thaugsuban, ha garantito solo una breve tregua in per il 5 dicembre, 86mo compleanno del re Bhumibol Adulyadej, dopodiché ha assicurato che “ricominceremo e combatteremo ogni giorno fino alla vittoria”.
La rassicurazione dell’ammiraglio Narong Pipathanasai è comunque importante, se si pensa che la storia recente della Tailandia è stata costellata da 18 colpi di Stato o tentativi di golpe.