Tenere vivo il ricordo degli eroi: il Premio Mario Fiore

Intervista al sottotenente Adriano Esposito, di Anget.

a cura di Valentina Buisello –

Il sottotenente Adriano Esposito è stato un sottufficiale dell’Esercito Italiano e poi per il Corpo militare della Croce Rossa Italiana. A lui chiediamo una testimonianza del suo impegno nel volontariato associativo per la protezione civile e per interventi umanitari anche all’estero.

– Tenente Esposito, ci spiega il suo ruolo professionale e il suo attivismo nel mondo del volontariato?
Sono il sottotenente commissario presidente dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori sezione di Napoli, delegato della Campania, e di tutte le categorie dei Genieri e delle Trasmissioni per quanto riguarda il settore militare. In passato ho iniziato come trasmettitore nella caserma Cavalleri a San Giorgio a Cremano, successivamente sono passato al Comando Regione facendo conoscere sul territorio i Genieri e Trasmettitori. Essendo la Caserma Cavalleri attiva, realizzata negli anni Quaranta, è stata luogo di incontro e di passaggio di generazioni di giovani al servizio del paese; oltre ad essere stata sede della storica Divisione Acqui è scuola dei Trasmettitori”.

– Che scopo ha l’associazione Anget di cui si occupa e che scopi si prefige?
Si tratta di un passaggio tra il passato, il presente e il futuro: tra chi ha fatto, chi sta facendo e chi farà, nel pensiero di ciò che fu, che è e che sarà..
Soprattutto i giovani di oggi non devono dimenticare i nostri eroi, anzi ricordarli come esempio, avendo essi dato la vita per l’amata terra. Hanno quindi il dovere di portare avanti la tradizione.
Il sottoscritto dona il suo tempo al Corpo militare come volontariato e con un alto rigore, con status militare ineccepibile.
Sono 33 anni che presto servizio nel mondo del volontariato. Le associazioni d’Arma sono nate proprio per questo, per non dimenticare. L’ANGET è una Associazione d’Arma e di volontariato per la protezione civile e per interventi umanitari anche all’estero. L’associazione è aperta a tutti coloro che hanno prestato o prestano, servizio in reparti ed organismi del Genio e delle Trasmissioni ed a coloro che, persone o collettività, ritengono di identificarsi nei suoi valori ideali ed intendono concorrere al conseguimento delle sue finalità.
L’associazione, che trae origine da un precedente sodalizio costituito nel 1930, ha personalità giuridica, è apolitica e apartitica, è senza fini di lucro ed ha lo scopo di mantenere vivo il senso di solidarietà tra i militari in congedo e quelli in servizio, nel culto dell’ideale della Patria e nella esaltazione dei valori e delle tradizioni del Genio e delle Trasmissioni, un tempo unite in una sola Arma dell’Esercito. L’ANGET si articola in presidenza Nazionale, delegazioni, sezioni speciali
regionali, sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale.
Sotto un unico dominio, il Ministero della Difesa, ogni Arma ha la sua associazione: Marina Militare, Aeronautica, Carabinieri, ecc., in un incontro per ricordare chi erano i nostri eroi
”.

– Lei è presidente del Premio nazionale “Mario Fiore”. Di che si tratta?
Il 2014 segna per me il passaggio, l’idea di far rimanere qualcosa sul territorio. Il Premio Mario Fiore, eroe della nostra patria al quale fu riconosciuta la Medaglia d’Oro al Valore Militare, serve per onorarne la memoria, una testimonianza perenne per le nuove generazioni. Fu un militare italiano distintosi nella guerra italo-turca, e con il grado di maggiore durante la Grande Guerra fu messo a capo del 79mo Battaglione Zappatori che, nel pieno della battaglia del Solstizio del 1917, fu incaricato di presidiare la ferrovia Montebelluna-Nervesa: morì nell’eroico tentativo di bloccare dei soldati austriaci che stavano posizionando una mitragliatrice, tuttavia fu colpito al cuore.
Per volere dei suoi soldati fu sepolto nel cimitero di Camalò, in una tomba in pietra lavica del Vesuvio. Nel 1920 gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare e successivamente gli furono intitolate caserme, vie, lapidi commemorative, scuole e busti, posizionati in luoghi pubblici sul territorio italiano.
Con questo Premio siamo cresciuti nel tempo, scrissi una semplice mail alla presidenza nazionale su quella che era la mia idea, e fu accettata. In quel periodo presidente nazionale era il generale di Corpo d’armata Maurizio Cicolin, che felice di questa mia iniziativa mi invitò a Roma, e cosi fu che l’iniziativa prese piede e che porto avanti ancora oggi.
Siamo arrivati alla quinta edizione del Premio Mario Fiore, cresciuti in collaborazione e sinergia con la presidenza nazionale ANGET del generale di Corpo d’armata Carlo Mittoni e con tutte le associazioni, la sezione di Napoli, il Comando Forze Operative Difese Sud, e le personalità che si sono distinte.
I premiati, delle vere eccellenze, sono le più alte personalità del mondo dell’arma, persone
straordinarie che fanno tanto per la Patria e per gli altri, senza apparire mai, che non si mettono in mostra. Il Premio principalmente parte in Campania, poi si estende anche a livello nazionale. Ormai è una realtà conosciuta grazie ad una comunicazione che è la base di tutti i nostri progetti. Alla prima edizione del Premio siamo stati ospiti alla Caserma Cavalleri, alla secondo e terza eravamo all’EAV, Ente Autonomo Volturno, nella straordinaria sede di Montesanto, nel cuore della città di Napoli, che attualmente ha un’ubicazione diversa. Lì abbiamo collaborato con Luca Brancaccio, direttore di Esercizio Linee Metropolitane presso EAV. L’anno successivo siamo stati al Comando Forze Operative Sud, situato di fronte alla Prefettura di Napoli, sotto il Comando del generale di Corpo d’armata Rosario Castellano, una persona meravigliosa. Il Premio è stato dedicato alle donne dell’Arma che si sono distinte, e con l’occasione ringrazio per la sua straordinaria collaborazione il generale di Corpo d’armata Luigi Francesco De Leverano
”.

– Come vi muovete nello specifico?
Per ogni manifestazione aggiungiamo un tema, e quest’anno, è stata un’evoluzione di situazioni. Abbiamo iniziato questa rappresentazione in onore dei nostri eroi della Grande Guerra a Praia a Mare, in Calabria.
Con la presenza del colonnello Giampiero Battipaglia, a capo del Comando militare Esercito Calabria quale rappresentante del capo maggiore dell’Esercito Italiano generale di Corpo d’armata Salvatore Farina, ho avuto l’onore di donare una tromba alla Fanfara del 1 Reggimento Bersaglieri di Cosenza per la loro partecipazione.
Il prossimo 4 ottobre, alle ore 10.00, saremo ospiti dell’Istituto storico e di Cultura dell’Arma del Genio di Roma, in collaborazione con il Comando Genio militare, coordinato dal generale di Brigata Francesco Bindi e dal direttore del Museo colonnello Giulio Milone, con il tema “Giovani, Comunicazione, e il Futuro”, una struttura militare, un museo straordinario dove premieremo le nostre eccellenze, nella semplicità di dare un riconoscimento a coloro che si sono
distinti, mettendo insieme anche le altre discipline come la musica, lo sport, il giornalismo, la cultura, la legalità, il sociale e l’etica. L’11 di ottobre saremo presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, al Comando generale di Brigata Aerea Paolo Tarantino per onorare anche la nostra amata Regione Campania. Voglio esprimere un ringraziamento particolare al generale di Brigata Aerea Enrico Degni per la sua grande collaborazione e per l’adesione e realizzazione degli eventi scorsi
”.