Tour di Abe per non essere bruciato dalla Cina. A Roma incontra Conte

di Guido Keller

Con la visita in Italia ha preso il via il tour de force del premier giapponese Shinzo Abe, il quale è arrivato a Roma ieri sera con un nuovissimo Boeing 777 di Stato ed ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il collega italiano Giuseppe Conte. Non si tratta di una coincidenza: il Giappone teme il radicamento della Cina e dei suoi capitali da oriente fino all’occidente (in Africa c’è già da un pezzo), e proprio l’Italia è stato il primo dei G7 a sottoscrivere tra i malumori europei e statunitensi il maxi progetto della Via della Seta.
Così, dopo essere stato nel nostro paese, Abe sarà in Francia, poi in Repubblica Ceca dove incontrerà anche i rappresentanti di Bulgaria, di Polonia e Ungheria, ovvero dei paesi più sensibili ad eventuali investimenti cinesi. Il viaggio del premier giapponese continuerà poi alla volta di Bruxelles, dove si vedrà con i vertici europei, del Canada e degli Usa.
Conscio del fatto che il Giappone non può permettersi la potenza di azione della Cina, Abe cerca di fare pressioni sull’accordo di libero scambio siglato poche settimane fa con l’Unione Europea, ed ai leader dei paesi dell’est che non saranno in Cina per il Belt and Road Forum, che comincia proprio domani, cercherà di spiegare l’importanza degli investimenti in paesi dove sono già presenti industrie automobilistiche giapponesi.
Con Conte il premier Abe ha parlato di relazioni bilaterali e di rapporti commerciali, ed in conferenza stampa ha spiegato che “Il Giappone ripone grande importanza al rapporto di collaborazione con l’Italia, Paese del G20 e del G7, con cui condividiamo valori universali di libertà, diritti umani e democrazia e dominio della legge”. Ringraziando per la “calorosa accoglienza”, Abe ha sottolineato che “l’Italia è fondamentale snodo che unisce Europa e Asia”, ed ha espresso soddisfazione nei confronti del collega italiano in quanto sostenitore di “una regione indo-pacifica libera e aperta”. “Continueremo a lavorare – ha proseguito Abe – per la realizzazione di progetti concreti tra Italia e Giappone”.
Da parte sua Conte ha affermato che “L’Italia è molto preoccupata per la Libia ma confidiamo sull’appoggio nel Giappone che in Africa ha investimenti molto rilevanti”, ed ha notato che quello di oggi “è il terzo incontro tra noi, tra due paesi che condividono gli stessi principi di democrazia e di rispetto dei diritti umani. Rafforzeremo la cooperazione e rilanceremo i nostri rapporti anche in futuro”.