UCRAINA. Colloquio telefonico fra Putin e Obama

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putin vladimir ngMentre un centinaio di cosacchi della regione russa di Krasnodar sono tornati questa mattina a presidiare l’edificio del Parlamento di Crimea, a Sinferopoli, senza far passare nessuno, si è svolto un colloqui telefonico tra il presidente russo e quello statunitense, Barak Obama: da quanto sui è appreso da una nota del Cremlino, Putin ha chiesto ad Obama di “non rovinare le relazioni bilaterali a causa di differenze su questioni internazionali, pur significative e importanti”. Da canto suo Obama gli ha ricordato che quanto sta facendo la Russia in Crimea “viola la sovranità dell’Ucraina e la sua integrità territoriale”. Sempre la nota riporta l’insistenza del presidente russo nel rammentare che le relazioni bilaterali fra i due paesi “sono fondamentali per la sicurezza e la stabilità nel mondo” ed ha ribadito che “le attuali autorità ucraine sono arrivate al potere per mezzo di un golpe anticostituzionale, senza un mandato a livello nazionale, e impongono decisioni assolutamente illegittime”. Per questo motivo “la Russia non può ignorare la richiesta di aiuto e sta agendo in piena conformità con il diritto internazionale”.
Da Washington si è fatto sapere che Obama ha affermato al collega russo che “esiste una via diplomatica per risolvere la crisi”, ovvero una soluzione che “passa per i colloqui diretti tra Kiev e Mosca, mediate dalla comunità internazionale”. Il capo della Casa Bianca ha quindi invitato Putin a ritirare le truppe dalla Crimea e, a quanto riporta la nota, Putin ha accettato la proposta dell’invio di osservatori internazionali per il rispetto dei diritti di tutti i cittadini, ucraini e russi, in preparazione delle elezioni di maggio.
Da Mosca il presidente della Duma, Serghei Naryshkin, che ha incontrato i rappresentanti del Parlamento della Repubblica autonoma di Crimea, ha fatto sapere che “Rispetteremo la scelta storica della popolazione della Crimea” del referendum: “Noi sosteniamo la scelta libera e democratica del popolo della Crimea”.